Il matrimonio è un’istituzione che tutti accettano in quanto tale, percependola in un certo senso come qualcosa di naturale e dovuto. Nessuno, infatti, si domanda “perché mi sto sposando?”
Il matrimonio è, in un certo senso, il “passo successivo”, qualcosa che va fatto con lo scopo di creare una famiglia, avere dei figli, realizzarsi a livello personale ed emotivo. Ma vi siete mai domandati perché proprio il matrimonio, che può interessare persone di età, estrazione sociale, condizione economica, preparazione culturale, religione e situazione familiare, così diverse le une dalle altre, sia di fatto uguale per tutti?
Questo punto vale di certo la pena di una riflessione, soprattutto dato l’enorme numero di matrimoni che va a finire male, concludendosi in un tribunale o in una serie di litigi continui ed estenuanti. E se quello che davvero garantirebbe unioni felici e durature fosse una modifica dell’istituzione del matrimonio?
Ebbene, molti Paesi stanno mettendo mano alle normative vigenti per garantire una più ampia possibilità di scelta ai futuri sposi.
Il Messico, per esempio, ha ipotizzato recentemente una forma innovativa di contratto matrimoniale (oggi è ancora solo una proposta di legge): in seguito alla celebrazione vera e propria, gli sposi dovranno rinnovare ogni due anni il matrimonio, che cesserebbe di avere valore automaticamente se questa richiesta di rinnovo venisse meno. ( Ragazzi io lo dico dal '99...)
La proposta di legge messicana avrà i suoi pro e i suoi contro ma è pur vero che ormai le percentuali di divorzio (50% dei matrimoni) hanno dimostrato nei fatti che la prassi matrimoniale attuale non è efficace né duratura. E’ chiaro che il bisogno di cambiamento è nell’aria. Dobbiamo solo aspettare e vedere cosa accadrà nei prossimi anni.