Stanlio e Ollio: abituati come siamo a considerarli la coppia comica più famosa della storia del cinema, fa uno strano effetto pensarli da “single”, eppure… prima di dividere la scena sul set (Zuppa d’anatra, il primo film che li vede protagonisti insieme, esce nel 1927) Stan Laurel e Oliver Hardy hanno entrambi all’attivo una lunga carriera da solisti, forte – rispettivamente – di ottanta e quasi duecentocinquanta titoli… Due filmografie sterminate, finite inevitabilmente nell’ombra di fronte al successo planetario di un sodalizio tanto solido e fortunato (interrotto soltanto dalla morte di Ollio, nel 1957). Alcuni di quei film sono giunti fino a noi, di altri invece si sono perse le tracce: tutto quel che si conosce è il titolo, spesso la sinossi, a volte la descrizione di qualche scena desunta dalle cronache d’epoca. Non stupisce, quindi, che intorno a queste comiche di quasi cento anni fa si concentrino le “indagini” di appassionati e archivisti da tutto il mondo: Italia compresa, come dimostrano due straordinari ritrovamenti del CSC – CINETECA NAZIONALE che nei prossimi giorni raggiungeranno il MoMA di New York per essere mostrati, in anteprima mondiale, alla 13. edizione di To Save and Project, uno dei principali eventi internazionali dedicati al cinema restaurato, in programma dal 4 al 25 novembre. Due scoperte che confermano una volta di più la centralità della Cineteca Nazionale, il principale archivio filmico in Italia e tra i più importanti del mondo, nella preservazione e diffusione della storia del cinema non soltanto italiano.
Il primo film, Maids and Muslin, diretto da Noel Mason Smith, ha per protagonista Oliver Hardy, nel ruolo di Mr. Yards, che col socio in affari Mr. Bolts si contende le attenzioni della cassiera del proprio negozio di tessuti: un ruolo in cui già si riconoscono alcuni dei goffi gesti “romantici” che entreranno nel repertorio di Ollio. Distribuito in Italia con il titolo Fridolen direttore dei grandi magazzini, il film ottiene un grande successo tra il 1923 e il 1924: un’ottima riuscita commerciale, che probabilmente ha segnato la sorte delle copie del film, eccezionalmente usurate, causando la perdita dei titoli di testa e coda, e di alcuni frammenti intermedi. Seppure non integrale, però, questa versione italiana è l’unica conosciuta al mondo: un dato che ne rende ancora più significativo il restauro, che ha inoltre cercato di sanare le inevitabili lacune nella continuità attraverso l’inserimento di nuove didascalie (e rimettendo in sequenza corretta un frammento fuori posto). Il film sarà proiettato mercoledì 4 novembre alle ore 16 e domenica 15 novembre alle ore 18.
Stan Laurel – di cui ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario della scomparsa – è invece l’assoluto mattatore del secondo ritrovamento, Monsieur Don’t Care di Percy Pembroke: uscita negli Stati Uniti nel 1924, ma distribuita in Italia soltanto quattro anni dopo (con il titolo di Monsieur Bocher), questa comica in due rulli vede il futuro Stanlio mettersi nei guai alla corte di Luigi XV, da dove – per un affronto al favorito del re – è costretto a fuggire, riparando in Inghilterra e facendosi passare per barbiere. Creduto perduto fino ad oggi, il film è la parodia di Monsieur Beaucaire, uno dei successi di Rodolfo Valentino (messo qui apertamente in burla sin dal nome del protagonista:Rhubarb Vaselino): negli archivi della Cineteca Nazionale sono stati ritrovati e identificati circa 7 minuti di una versione italiana, che comprendono anche un’apparizione “en travesti” di Laurel. Il film sarà proiettato martedì 24 novembre alle ore 16 e mercoledì 25 novembre alle ore 16.
Con l’occasione, ricordiamo che la Cineteca Nazionale è presente alla 13. edizione di “To Save and Project” anche con il nuovo restauro digitale di Profondo rosso di Dario Argento (supervisionato dall’autore), in programma giovedì 5 novembre alle ore 18.30 e domenica 8 novembre alle ore 17.
in allegato due fotogrammi dei film, l’utilizzo è riservato alla promozione della presente iniziativa con il seguente credito: fotogramma tratto dalla pellicola conservata presso la Cineteca Nazionale