- Anno: 1991
- Durata: 115'
- Genere: Fantastico
- Nazionalita: USA, Canada, Giappone
- Regia: David Cronenberg
Il pasto nudo (Naked Lunch) è un film del 1991 diretto da David Cronenberg. Il film è ispirato al romanzo Pasto nudo dello scrittore statunitense William S. Burroughs, nonché alle reali circostanze in cui Burroughs scrisse a Tangeri il suo romanzo, pubblicato prima in Francia nel 1959 e poi nel 1962 negli USA.
New York 1953. William Lee (Peter Weller) scappa ad Interzone, una città fantastica dove regnano il caos e la violenza e dove tutte le sue allucinazioni prenderanno vita. David Cronenberg (La mosca e Inseparabili) ha sceneggiato e diretto l’opera di William Burroughs, manifesto della letteratura beat.
La trama del film prende spunto da alcune visioni del romanzo Pasto nudo, che non è costituito da una vera e propria storia, bensì da una serie di episodi sconnessi ai quali Cronenberg si è rifatto per scrivere la sceneggiatura del film: gli scarafaggi, il dottor Benway, l’Interzona sono tutti elementi più volte presenti nel romanzo. Nella seconda parte del film, si narra un episodio della vita reale di Burroughs: Martin e Hank, che rappresentano rispettivamente Allen Ginsberg e Jack Kerouac, recuperano William dal suo viaggio nell’Interzona e lo invitano a concludere e pubblicare il suo romanzo, che ha intitolato Pasto nudo, aiutandolo ad ordinare le centinaia di fogli di appunti stesi fino a quel momento. William però afferma di non ricordare di avere scritto quei fogli, nemmeno le lettere che Martin sostiene di avere ricevuto. In realtà, nel 1957 Burroughs fu davvero ritrovato a Tangeri da Kerouac e Ginsberg, sotto effetto di droga e sommerso da fogli di carta che lo scrittore non ricordava di avere scritto. I due amici lo aiutarono a ricomporre i frammenti per dare vita al romanzo Pasto nudo, che lo rese celebre in tutto il mondo. Burroughs era fuggito a Tangeri dopo avere commesso l’omicidio accidentale di sua moglie, giocando al Guglielmo Tell con una pistola: un episodio riportato per ben due volte nel film, a sottolineare il trauma subìto dallo scrittore.