Nonostante fossi un fan della saga stellare di George Lucas, questo al cinema me l'ero perso. Diciamo che durante il periodo delle medie la mia attenzione era totalmente dirottata verso quella tolkieniana di Peter Jackson, ma so bene che questa non è una scusate sufficiente per una simile colpa. Il ricordo di questo film però è legato a un qualcosa di vagamente piacevole e sul come sono andato a reperirlo, ben due anni dopo l'uscita cinematografica - ok, vado a preparare il cilicio. Comprai il dvd d'estate, in un grande magazzino della mia zona, quando il prezzo era sceso ai modici dieci euro riservati a tutti i prodotti che ormai non sono più una novità per ragazzini normodotati. Fin qui nulla di strano, però all'epoca avevo quattordici anni e avevo iniziato il mio primo lavoro come spazzino/archiviatore (lo so, è una strana combinazione) per la biblioteca pubblica. E quel dvd fu il primo acquisto che feci con la mia prima paga, quindi tanto bastò all'epoca per rendermi questo film un capolavoro. E devo ammettere che, sempre all'epoca, mi piacque molto, e che ancora oggi me lo rivedo con piacere. Ma per l'analisi critica, aspettiamo ancora un paragrafetto. Intanto lasciatemi immergere nei ricordi di un periodo forse non lietissimo, perché la mia esistenza è sempre stata strana, ma durante il quale pensieri come crisi economica, responsabilità e crescita erano ancora abbastanza lontanucci, come la galassia in cui si svolgono queste avventure.
La regina Amidala è vittima di attentati sempre frequenti, al che il giovane Anakin Skywalker, ormai apprendista Jedi, viene messo in suo soccorso insieme al maestro Obi-Wan Kenobi. E il passo verso il lato oscuro è sempre più vicino...
Lo ammetto... i film di transito sono sempre abbastanza ostici (credo che Le due torri sia un esempio esemplare, per quanto lì siamo su altissimi livelli) e questo non fa eccezione, essendo un film 'di mezzo' in tutto e per tutto. A questo inoltre aggiungiamo che tutta la saga era un pretesto un poco inutile di cui forse non si sentiva, col senno di poi, la dovuta mancanza, quindi la vaga inutilità di questa pellicola e del suo dover piazzare a tutti i costi delle precisazioni su un mondo già conosciuto si fa vagamente sentire. L'unica consolazione è che non si fa peggio de La minaccia fantasma, ma andare al di sotto di quella fetecchia credo fosse qualcosa di impossibile. Dal canto mio, non mi vergogno a dire che questo è un film che nella sua inutilità ho sempre trovato molto godibile e che mi diverte tuttora, facendo uscire fuori ancora adesso il mio lato da bambinone che in realtà non si è mai assopito. Ma purtroppo l'obiettività non deve mai coprire l'oggettività (lo dice uno che si è divertito con Transformers 4 e Sucker punch), quindi non posso fare a meno di citare i millemila difetti che investono una pellicola nata per essere dimenticata, tanto per dare il contentino ai fan prima del piatto forte che sarebbe stato l'atto finale di questo prequel-saga. Innanzitutto la critica maggiore va fatta al protagonista, Anakin Skywalker, che fin da subito è abbastanza odioso, complice anche il fatto che Hayden Christensen non sia proprio un mostro di attore - a confronto, io che canto sotto la doccia posso essere equiparato a Pavarotti. Non che ci fosse da aspettarsi chissà quale mostro di simpatia vista la fine che andrà a fare, però quell'aria da bulletto del menga non penso sia molto adatta, dato che sembra più il giocatore stronzo di rugby di un liceo americano che un personaggio tormentato. A questo poi aggiungiamo una serie di dialoghi non molto convincenti che, uniti a una love story con la regina Amidala che penso sia stata un mascherato e nascosto apripista per Twilight, contribuisce a non rendere questa esperienza indimenticabilissima. Ma questi, per me, sono ancora gli spunti minori, quelli che magari non mi aspetto da una saga come Star Wars ma che in un qualsiasi altro film non mi avrebbero infastidito così tanto. Il guaio maggiore sta in una singola scena, quella che vede Anakin ritornare sul pianeta natale e uccidere un bel manipolo di Sabbipedi per vendicare la madre rapita. Una scena importantissima perché rivela un progressivo avvicinarsi del futuro Dart Vader al lato oscuro non solo della Forza, ma anche di sé. Una scena cruciale che però viene tagliata subito e accennata in un dialogo che, purtroppo, non si differenzia molto da tutti gli altri. Il bello arriva nella mezz'ora finale, quando ha inizio il duello nell'arena, che riesce a rievocare i vecchi peplum con un'insolita intelligenza e con delle scene davvero ben realizzate che per una volta non ti fanno chiedere cosa sia successo al povero Giorgio Luchetti. Certo, i dialoghi sono sempre di poche pretese, persino quelli che annunciano l'aprirsi del formidabile scontro del conte Dookoo (mitico Christopher Lee!) contro il leggendario Maestro Yoda, ma comunque l'azione è calibratissima e non annoia. Anzi, la mezz'ora finale è l'unica di questi primi due film che merita di essere vista e non solo perché dà senso di esistere al titolo di questo secondo episodio, ma perché è l'unico vero momento in grado di suscitare un vero e proprio interesse. Interesse che almeno non si spegne con lo scomparire delle iconiche scritte iniziali o con l'orecchiare dell'ormai collaudatissima sinfonia di John Williams, che riesce a trovare, incredibile ma vero, delle nuove sonorità da accompagnare al motivo principale, cosa che ti fa domandare a quali demoni quest'uomo abbia mai fatto sacrificio. Di sicuro devono essere divinità differenti da quelle di George Lucas, mi sa.
Forse non il film che i fan meritavano, ma comunque una pellicola che nella sua inutilità ho sempre trovato gradevolissima.
Voto: ★★ ½