Stare qualche mese in montagna mi è servito da lezione. Una lezione vecchia come il mondo ma utile per riportarsi con i piedi per terra. La città ed i consumi, i vizi del consumismo.

Creato il 02 settembre 2012 da Slasch16

Chi vive in città, in modo particolare gli storditi come me, sono portati al consumismo per mancanza di riflessione, di logica.
Il fatto di avere a portata di mano gas, acqua, elettricità in abbondanza a lungo andare ti inietta un modo di vivere che è un inno allo spreco e non è una giustificazione per chi, come me, non ha mai riflettuto sulla questione.
Qualche mese in montagna mi ha insegnato che c’è da millenni un modo di vivere diverso, più naturale, più logico ed intelligente. Mi ha imposto di riflettere e ne devo far tesoro.
Per due o tre volte è mancata l’acqua. Abbiamo imparato a fare la doccia con il bagno schiuma, la spugna e senza sprecare l’acqua ed il gas, basta chiuderla mentre ci si insapona. Elementare direi, specialmente per un coglione come me che quando si insapona sposta il getto della doccia senza chiudere l’acqua. Anche lavarsi i denti lasciando l’acqua a manetta per tutto il tempo era una mia specialità.
Ho imparato a lavare i piatti recuperando l’acqua bollente della pasta, tra l’altro pare che l’amido sgrassi, ed a risciacquare i piatti con l’acqua fredda.
Più passavo il tempo in montagna e più ero consapevole di essere schiavo della comodità e del consumismo. Anche delle manie, direi, quando si è convinti che sciacquare pentole e piatti con l’acqua calda sia meglio, sgrassi di più mentre le stoviglie sono già state sgrassate dal detersivo.
La casa dove abitavo aveva un contatore da un kW e forse è stato il problema più grosso, niente phon da 1800 watt, niente lavastoviglie ovviamente e niente lavatrice. Ho approffittato della cortesia di mia cognata per il phon della Mirè che è professionale e mangia come una nave. Anche la lavatrice era a disposizione mentre a lavare i piatti ho provveduto in prima persona.
Siamo tornati a casa ed, istintivamente, mi sono fatto la barba con l’acqua nel lavandino e non quella corrente, calda. Ho chiuso la doccia tra una spugnatura e l’altra, la stessa cosa ha fatto la Mirè lavandosi i capelli.
Ho sciacquato le stoviglie con l’acqua fredda risparmiando un quarto d’ora di gas a manetta e siamo sopravvissuti.
La montagna mi è servita, non ho fatto nessuna scoperta, anzi no una l’ho fatta: siamo stupidi, allevati e coltivati allo spreco. Sia chiaro che parlo solo per me e la mia famiglia, per decenni abbiamo ingrassato con luce e gas l’A2A che su quelli come noi ci fa i milioni.
E’ solo un post si sfogo, di autodenuncia della mia stupidità consumistica. Forse per voi non è di nessuna utilità nel senso che ci sarete arrivati ben prima di me a queste consderazioni.
Senza fare il profeta, sono certo che questo modo di vivere imparato in montagna mi farà risparmiare qualche centinaio di euro all’anno.
Recupero, obiettivamente senza nessun sacrificio, qualcosa di quello che mi hanno derubato dalla pensione.
Non credo di essere l’unico, anche se sarebbe meglio. Il fatto di avere il gas in continuazione, non avere a che fare con una bombola che nel momento più bello si esaurisce e quindi stai sempre all’erta anche se ne avevo installate due, ti porta comunque allo spreco, che non ha un senso.
Imparo dai contadini e dai montanari, ne faccio tesoro, noi siamo solo capaci di scialacquare e poi lamentarci dei costi.
Ovviamente vale solo per me ma, anche questo è Informare per Resistere.
Oltre che ad essere solidale con i palestinesi avrei dovuto informarmi come vivono con l’acqua contingentata dagli israeliani. Rifletterci e non ingrassare l’A2A, tanto la medaglia del miglior cliente non me la daranno mai, solo fatture.
Non è mai troppo tardi per rendersi conto di essere pigri, cretini, viziati, pur ritendosi dei compagni.
E’ il mio caso.



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