- Anno: 1963
- Durata: 138'
- Genere: Drammatico
- Nazionalita: Italia
- Regia: Federico Fellini
8½ è un film del 1963 diretto da Federico Fellini. È considerato uno dei capolavori di Fellini ed una delle migliori pellicole cinematografiche di tutti i tempi, fonte d’ispirazione per generazioni di registi.
Dopo aver girato Le tentazioni del dottor Antonio, episodio del film corale Boccaccio ’70, per la testa di Fellini comincia a girare l’idea di un nuovo film, ma non un’idea precisa, piuttosto un accumulo di idee vaghe che tentano di mescolarsi tra di loro. Quando parla del progetto all’amico Ennio Flaiano questi sembra più scettico che convinto; come si può filmare il pensiero di un uomo, la sua immaginazione, i suoi sogni?
La scrittura della sceneggiatura non procede, non c’è un progetto preciso e Fellini non ha neanche un titolo da dargli: si accontenta per ora del provvisorio 8½, poiché questa pellicola viene dopo sei film interamente da lui diretti (Lo sceicco bianco, I vitelloni, La strada, Il bidone, Le notti di Cabiria e La dolce vita) più tre “mezzi” film, in quanto codiretti con altri registi (cioè Luci del varietà, girato assieme ad Alberto Lattuada, l’episodio Agenzia Matrimoniale ne L’amore in città e l’episodio Le tentazioni del dottor Antonio in Boccaccio ’70).
Ma quando tutto è pronto sorge un problema di cui Fellini non ha parlato a nessuno: il film non c’è più, l’idea che aveva in testa è sparita. Quando è ormai deciso a comunicare la disfatta al produttore Angelo Rizzoli, Fellini viene interrotto da un capo macchina di Cinecittà che lo chiama per festeggiare il compleanno di un macchinista.
Tra i festeggiamenti gli arrivano gli auguri per il nuovo film, che ormai non c’è più, ma una volta seduto su una panchina arriva il lampo di genio: il film parlerà proprio di questo, di un regista che voleva fare un film ma non si ricorda più quale, cosicché il protagonista, Guido Anselmi, interpretato da uno splendido Marcello Mastroianni, diventa la proiezione di Fellini stesso per un nuovo capolavoro del regista, con cui arriverà al terzo premio Oscar della sua carriera, forse il più importante di tutti.
Mastroianni non fu comunque la primissima scelta, all’inizio infatti Fellini pensò a Laurence Olivier o Charlie Chaplin. Anche per avere Sandra Milo, Fellini dovette lottare, perché il marito di lei si opponeva al suo ritorno al cinema, dopo la delusione del film Vanina Vanini di Roberto Rossellini. Rimasero invece fin dall’inizio Anouk Aimée, già presente ne La dolce vita, e Claudia Cardinale, che per la prima volta non venne doppiata e che stava lavorando contemporaneamente anche a Il Gattopardo.
All’uscita del film in diverse copie distribuite in Italia alcune scene erano virate (in seppia in certe copie, in azzurro in altre): si trattava, come spiegava una didascalia all’inizio del film, delle scene che rappresentavano ciò che era sognato o immaginato dal protagonista. Il viraggio fu deciso dalla casa distributrice per facilitare agli spettatori la distinzione fra scene reali e no.
Altre sequenze invece Fellini le volle sovraesposte (cioè eccessivamente luminose, effetto ottenuto in fase di stampa dei positivi), come la sequenza alla fonte, quando Marcello è in fila con altre persone, con il suo bicchiere in mano. Questo aspetto volutamente abbacinato della scena è andato perduto purtroppo con il recente restauro del film. I restauratori hanno rifatto la sequenza con un perfetto bianco e nero estremamente contrastato, tradendo così le originali intenzioni di Fellini.
Riconoscimenti
1964 – Premio Oscar
Miglior film straniero (Italia)
Migliori costumi a Piero Gherardi
Nomination Miglior regista a Federico Fellini
Nomination Migliore sceneggiatura originale a Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli e Brunello Rondi
Nomination Migliore scenografia a Piero Gherardi
1964 – Premio BAFTA
Nomination Miglior film straniero a Federico Fellini e Angelo Rizzoli
1964 – Nastro d’argento
Regista del miglior film a Federico Fellini
Miglior produttore a Angelo Rizzoli
Miglior attrice non protagonista a Sandra Milo
Miglior soggetto a Ennio Flaiano e Federico Fellini
Migliore sceneggiatura a Federico Fellini, Brunello Rondi, Tullio Pinelli e Ennio Flaiano
Migliore direttore della fotografia a Gianni Di Venanzo
Miglior colonna sonora per un film drammatico a Nino Rota
Nomination Miglior attore protagonista a Marcello Mastroianni
Nomination Migliore scenografia a Piero Gherardi
Nomination Migliori costumi a Piero Gherardi
1963 – Grolla d’oro
Miglior regista a Federico Fellini
1963 – National Board of Review Award
Miglior film straniero
Festival di Mosca 1963
Gran Premio
1963 – New York Film Critics Circle Award
Miglior film straniero
2010 – A partire dal 2010 il BIF&ST di Bari assegna un Premio intitolato Fellini 8½ per l’Eccellenza Artistica.