Magazine Cinema

Stasera alle 21,25 su Rai Storia L’ultimo metrò di François Truffaut

Creato il 16 agosto 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
  • Anno: 1980
  • Durata: 130'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: François Truffaut

L’ultimo metrò (Le dernier métro) è un film del 1980 diretto da François Truffaut.  Con Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Heinz Bennent, Jean Poiret.

Parigi è occupata dalle truppe naziste. L’ultimo metrò è l’ultima corsa prima del coprifuoco, il divieto di circolare per le strade notturne dopo le 23.00, ultima possibilità di ritornare a casa per gli amanti del cinema e del teatro. In quei difficili giorni di angoscia e di guerra, per evadere dalla dolorosa realtà e anche per la necessità di riscaldarsi, i parigini correvano numerosi ad affollare cinema e teatri.

Il film costituisce il secondo capitolo della filmografia del regista dedicata al tema dello spettacolo. Il primo, Effetto notte, riguardava il cinema; il terzo, che doveva riguardare il music-hall, non fu mai realizzato.

Parigi, settembre 1942, Teatro Montmartre. Marion Steiner, una celebre attrice passata dal cinema al teatro, dirige la compagnia in assenza del marito, Lucas Steiner, regista e impresario ebreo, che per sfuggire all’arresto si finge partito ed espatriato all’estero, mentre in realtà si nasconde nello scantinato del teatro. La compagnia sta mettendo in scena La scomparsa, dramma immaginario di una scrittrice norvegese, e Steiner dallo scantinato segue le prove, ascoltando attraverso le condotte d’aria, voci e rumori provenienti dal palcoscenico.
Le prove sono dirette da Jean Loup Cottins, che si attiene agli appunti lasciati da Lucas, il quale durante le visite serali della moglie le dà suggerimenti per la regia e per la recitazione. Mentre Marion cerca di organizzare la fuga di suo marito, improvvisa giunge la notizia dell’invasione tedesca della zona libera: il progetto di fuga è ormai impraticabile. Nel frattempo Marion scrittura per il ruolo del protagonista maschile il giovane attore del Grand Guignol Bernard Granger, un giovane estroverso, corteggiatore della scenografa Arlette, dotato di un vero talento e impegnato nella Resistenza.
La prima dello spettacolo è un vero successo. Bernard odia i tedeschi e i giornalisti collaborazionisti, ma la decisione impulsiva di difendere l’interpretazione di Marion dai giudizi negativi è anche una ragione di galanteria, che lo porterà a prendere a pugni Daxiat, critico cinematografico della rivista Je suis partout. Marion redarguisce severamente il giovane per la sua imprudenza con cui rischia di far chiudere il teatro e lo punisce togliendogli la parola.
Gli eventi sembrano precipitare con l’arrivo della Gestapo per la perquisizione dei locali del teatro, in particolare dello scantinato, ma grazie al sangue freddo di Marion e alla collaborazione di Bernard, Lucas sfugge di nuovo all’arresto. Tra Marion e Bernard sta crescendo un sentimento d’amore molto intenso, e Lucas lo intuisce. Bernard decide di interrompere le repliche e di passare alla Resistenza clandestina.
Epilogo: Marion si reca all’ospedale a far visita a Bernard gravemente ferito e gli parla del loro amore. Si alza il sipario e il pubblico applaude. Marion appare tenendo per mano da un lato Lucas, ritornato a dirigere il suo teatro, dall’altro Bernard, primattore: tutti e tre si inchinano e ringraziano.

Le riprese furono effettuate dal 28 gennaio al 16 aprile 1980.

La maggior parte della pellicola fu girata a Parigi nel teatro Saint-Georges, e all’interno di una ex fabbrica di cioccolato situata poco distante dalla capitale francese.

Oltre alle musiche di Georges Delerue, Truffaut utilizza parecchie canzoni:
due canzoni interpretate da Lucienne Delyle: Mon amant de Saint-Jean, parole scritte da Léon Angel e accompagnamento musicale, un valzer, di Emile Carrara, e Prière à Zumba di Agustín Lara e Jacques Larue;
Bei Mir Bist du Schein, musica di Sholom Secunda, parole di Cahn-Chaplin, Jacob Jacobs, Jacques Larue;
Sombreros et Mantilles, cantata da Rina Ketty, musica di Jean Vaissade, parole di Chanty;
Pitié, Mon Dieu!, cantico di Pierre Kunc, fratello di Aymé Kunc, coro dei bambini in chiesa.

Il film fu proiettato per la prima volta il 17 settembre 1980.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :