L’appuntamento su Diva Universal (Sky canale 128) è per stasera alle ore 22:00.
Un viaggio tra le più grandi epoche storiche e culturali che hanno visto la Vreeland protagonista del suo tempo, una donna che è stata in grado di cambiare il secolo. La Parigi della Belle Époque, la New York dei ruggenti anni Venti e la Londra degli anni Sessanta, passando per le grandi Guerre e l'avvento delle rivoluzioni del bikini e dei blue jeans.
Diana Vreeland
Diana Vreeland (1903-1989) è stata il più grande “arbitro d’eleganza“ del XX Secolo, tra le fashion editor più famose al mondo - nonché leggendaria direttrice di Vogue USA, un personaggio eccentrico, provocatorio e vibrante che ha regnato per cinquant’anni come “Imperatrice della moda“, folgorando il mondo con una visione giornalistica unica di high e low-style. Incomparabile oracolo della moda, la sua vita è raccontata in “Diana Vreeland: l’imperatrice della moda” docu-film diretto da Lisa Immordino Vreeland e distribuito in Italia da Feltrinelli Real Cinema. Con occhio attento e professionale, la Vreeland è stata la prima a catturare lo spirito del tempo, a sconvolgere l’opinione pubblica (fu una sua intuizione quella di inserire il nudo su un magazine di moda) e a scoprire talenti nascosti come Lauren Bacall ed Edie Sedgwick. I suoi successi e le sue idee sono attuali oggi come allora e il suo spirito è tuttora vivo e influente. Così la ricordava Jackie Onassis: “Dire che Diana Vreeland si è occupata solo di moda significa banalizzare i suoi meriti. È stata un’osservatrice saggia e arguta del suo tempo. Ha vissuto una vita piena“. Il film si focalizza su diversi periodi della vita pubblica e privata della Vreeland e vanta le testimonianze dei figli Tim e Frecky, dei nipoti Nicky e Alexander (marito di Lisa), di ex collaboratori, di numerose attrici come Ali MacGraw e Anjelica Huston. Nella pellicola la voce di Mrs. Vreeland riemerge da interviste registrate come quella con George Plimpton, e da rarissimi footages. “Diana Vreeland: l’occhio deve viaggiare”, è una frase tratta dal libro di Diana Vreeland, Allure.