Il film dedicato al "Pirata", che è stato ricordato anche in una delle tappe della 97esima edizione del Giro d'Italia in corso in questi giorni, ci mostrerà una raccolta di filmati di repertorio, interviste e testimonianze di familiari ed amici e, ancora, immagini inedite della sua infanzia. Un ritratto attento dell'uomo e dello sportivo che ripercorre fedelmente le grandi imprese agonistiche di Pantani, dall'ascesa fino al declino improvviso nel 1999 con l'accusa di doping, dopo la tappa del Giro a Madonna di Campiglio. E, nonostante tutto, nell'immaginario collettivo resterà per sempre un vero e proprio mito dello sport italiano che, nel suo anno magico, il 1998 riuscì a conquistare sia il Tour de France, sia il Giro d'Italia. Un campione tragicamente scomparso il 14 febbraio 2004, ad appena 34 anni, completamente solo in una stanza d'albergo di seconda categoria.
Il regista James Erskine, che nei giorni scorsi ha presentato il film sul Pirata a Belfast, la città irlandese che ha ospitato la prima tappa del Giro di quest'anno, non è nuovo a racconti legati allo sport. Infatti già in passato si è confrontato con lungometraggi dedicati alla nazionale di calcio inglese ai Mondiali di Italia 1990 (A night in Turin), alla vita di Ayrton Senna (Man of Wire) e anche al Brasile di calcio ai Mondiali del 1986 (Shooting for Socrates).