"Pearl Jam Twenty" è un documentario che ricostruisce i capitoli essenziali della storia dei Pearl Jam, rock band tra le più influenti degli anni Novanta che, insieme a Nirvana, Soundgarden e Alice in Chains, contribuì alla nascita del fenomeno grunge. Dalle ceneri dei Mother Love Bone, di cui facevano parte il chitarrista ritmico Stone Gossard e il bassista Jeff Ament, all'incontro con il solista Mike McCready e poi con il cantante Eddie Vedder, il documentario analizza i momenti salienti della costituzione del gruppo, il successo planetario dell'album “Ten”, le lotte per allontanare la popolarità attraverso venti anni di storia, nove album in studio e 60 milioni di copie vendute. Passando in rassegna più di un migliaio d'ore di filmati e nuove interviste rilasciate ad hoc, Cameron Crowe plasma un potente omaggio a metà tra ritratto affettuoso e classica impostazione documentaristica analizzando la fervida scena musical di Seattle a cavallo tra gli anni Ottanta e i Novanta e in particolare il rapporto con altri musicisti (specialmente Chris Cornell dei Soundgarden).
Le molte esibizioni dal vivo mostrate nel documentario testimoniano la crescita della band. Dai primi concerti in cui Vedder si arrampicava sulle impalcature a quelli più misurati, ma altrettanto energici della maturità, segnando periodi, evoluzioni e successi, compreso quello drammatico del 2000 dove al Roskilde Festival nove persone tra il pubblico furono schiacciate dalla folla che si avvicinava al palco.
L’intento di Cameron Crowe è quello di celebrare i primi 20 anni di carriera del gruppo esaltando la libertà di espressione che ha consentito a tutti i componenti di continuare a far musica senza perdere se stessi.