Stasera siamo con voi perché…

Da Certifiedmentalcoachitalia

Non occorre essere tifosi della Juventus per emozionarsi nella semifinale di Champions League perchè a noi piacciono le persone prima che i calciatori e perchè… vincesse la Juve stasera, sarebbe una boccata d’aria fresca per tutto il calcio italiano, alla ricerca da troppo tempo di una nuova identità e di nuove rivincite.

Non occorre esser tifosi della Juventus, come non occorreva esserlo dell’Inter nel 2010, per emozionarsi nella semifinale di Champions League, contro una delle squadre più forti di tutti i tempi, il Barcellona dell’illuminista Guardiola.

Non occorreva neppure esserlo del Milan nel 2007 a Manchester, quando Kaka seminò il panico tra i difensori avversari, che per provare a fermarlo si scontrarono uno contro l’altro, lui invece segnò e sorrise ringraziando il cielo.

Stesso discorso per l’emozionante Roma di Spalletti, quando con il suo gioco spumeggiante espugnò Lione, o per il grande Napoli di Diego, che vinse la coppa UEFA contro lo Stoccarda, nell’ormai lontano 1989.

Vincesse la Juve stasera, sarebbe una boccata d’aria fresca per tutto il calcio italiano, alla ricerca da troppo tempo di una nuova identità e di nuove rivincite, per dimostrare che in questo sport i migliori dobbiamo essere NOI!

Quindi…

Forza Juventus, siamo con te!

perchè a noi piacciono le persone prima che i calciatori

Siamo con Buffon, il migliore al mondo a Berlino nel 2006, colui che ci ha fatto rendere speciale il 9 Luglio, una data fino a prima insignificante, parando in quel mondiale tutto ciò che era possibile.

Siamo con Chiellini, l’esempio che con sacrificio e dedizione al lavoro, si possono raggiungere grandi successi.

Siamo con Barzagli, anche lui uno di quelli del 2006, costretto a subentrare a Toni nella partita decisiva contro l’Australia, lui, che quel mondiale con davanti Nesta, Materazzi e Cannavaro non doveva neppure giocarlo e con quest’ultimo che gli disse appena entrato in campo: “Andrea oggi ci divertiamo!” e da quel giorno non ha più smesso di divertirsi.

Siamo con Bonucci, l’esempio che motivazione e fiducia nei propri mezzi sono fondamentali nel calcio, come nella vita.

Siamo con Pirlo, il fenomeno del calcio mondiale, il genio, nella testa prima come nei piedi poi. Il pallone con lui si diverte come un adolescente in discoteca.

Siamo con Marchisio, perché ha un atteggiamento da professionista, perché non dice mai una parola fuori posto come fanno i grandi Campioni e che dopo un anno da riserva, si è riconquistato un posto da titolare grazie alla sua tenacia e alla sua personalità.

Siamo con Pepe, per quello che ha passato, per la sua grinta che l’ha spinto a non mollare e perché magari sarà proprio lui a segnare un goal decisivo in questa coppa, perché sarebbe giusto così.

Siamo con Padoin, perché se lo metti dietro difende, quando gioca a centrocampo corre, perché dove lo metti fondamentalmente non conta: lui darà tutto per la squadra.

Siamo con loro perché sono Italiani

Ma siamo anche con:

Tevez, perché nessuno avrebbe onorato la 10 di Del Piero come lui, perché ha la tecnica di una seconda punta e la grinta di un mediano, perché è nato con il nome di Carlos Martinez ma con suo padre assassinato e sua madre che lo abbandonò, volle esser riconoscente ai Tevez, gli zii che si occuparono di lui.

Morata, perché si rasò i capelli, affermando che i bambini malati di cancro così, potevano anche loro come tutti, avere il suo taglio di capelli e a noi queste cose da persone e non da calciatori piacciono!

Evra, che a 17 anni non aveva mille lire in tasca e compagni, magazzinieri ed allenatore facevano la colletta per comprargli i vestiti e che poi è diventato capitano del Man Utd.

Pereyra, che per giocare andava da Tucuman a Mar de la Plata, circa 20 ore di pullman e che oggi è uno delle piacevoli sorprese di questa Juventus.

Siamo anche con tutti gli infortunati, con chi gioca meno e con chiunque lavori dietro le quinte per rendere bello questo sport.

E per il semplice fatto che…
da piccolo tiravo calci ad un pallone, sognando di diventare un grande Campione
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