Parigi, 1960. Jean-Louis (Fabrice Luchini) e la moglie Suzanne sono una coppia borghese agiata e un po' annoiata. I figli stanno crescendo e loro si preparano a invecchiare lentamente. Intanto però al sesto piano del loro stabile – nella soffitta - si stabiliscono sei donne spagnole di diverse età, giunte a Parigi per lavorare come domestiche. Jean-Louis non si cura di loro fino a quando la loro vecchia governante non si licenzia per divergenze con Suzanne. Viene quindi assunta la nipote di una delle iberiche, Maria, appena arrivata da Burgos. Grazie a Maria, Jean-Louis scopre il mondo di queste donne che vivono nella soffitta del palazzo - in camere minuscole e senza servizi – ma che ciononostante conservano l'allegria e il buonumore tipiche del loro paese: un universo esuberante e folcloristico, diametralmente opposto alle buone maniere e all'austerità del suo ambiente. Colpito da queste donne piene di vita, Jean-Louis si lascia andare e per la prima volta assapora con emozione i piaceri più semplici.
Una commedia raffinata, allegra, di buoni sentimenti, ma senza retorica. Sullo sfondo di una Spagna da cui si fugge perché il franchismo domina e di una Francia in cui regna il più ammorbante dei conformismi in ambito borghese, si sviluppa questa storia di progressiva conoscenza reciproca (che nasce da un bisogno di condividere piccoli sprazzi di ordinaria umanità fra culture diverse). La maturità di questo film è la sua leggerezza: nella sua capacità di raccontare il confronto tra due mondi che si incontrano ogni giorno ma che sembrano incapaci di capirsi e di parlarsi.