Non c’è pace per Stash Fiordispino, talentuoso (e diciamo pure “belloccio”) “leader” dei “Kolors”, in questi giorni, ora ci si è messo anche un giornalista di “Dipiù”, che nel numero appena uscito in edicola della rivista, con toni melliflui e falsamente garbati, sotto forma di “lettera” a lui indirizzata “per il suo bene”, in realtà gli monta contro un castello di critiche e “affondi” mica da stare allegri, nulla più che lo sfogo di una persona impermalita, questa l’impressione che si riceve a seguito della lettura del pezzo. Il punto di partenza è che l’articolista, in possesso del numero privato del cellulare del ragazzo -che si era procurato, complice qualche locale milanese dove la “band” si esibiva tempo fa- lo ha contattato telefonicamente per un’intervista improvvisata così sui due piedi, Stash, si apprende, è stato gentile (caratteristica sua propria non sfuggita già ad “Amici”), inizialmente ha accettato di metterla sul piano della chiacchierata informale e confidenziale e ha parlato anche brevemente di suo padre, abilissimo chitarrista, ma all’improvviso ha cominciato a esprimersi per frasi smorzate “Perdona, ma mi stanno dicendo che non posso … mi dispiace tantissimo ma non sono io a gestire questa cosa” poi qualcuno gli ha tolto bruscamente di mano il telefono e si è permesso di chiedere chi fosse all’altro apparecchio, quindi la linea si è interrotta. E’ ora che tutto il livore dell’inviato di “Dipiù” si sparge senza reticenze “Stash, guarda che i grandi della musica (in pratica l’intento è di umiliarlo!), quelli che hanno fatto carriera, al telefono rispondono ancora adesso di persona (bella forza!quando uno si è fatto un nome può fare ciò che gli pare … o quasi, bisogna vedere se agli esordi era proprio così) … al telefono li ho intervistati, senza intermediari, senza appuntamenti. Luciano Pavarotti, per esempio … (e via con una sfilza di nomi di cantanti arcinoti e ‘star’ televisive)” e non manca qualche accento da “uccello del malaugurio”, tipo “I grandi dello spettacolo, nel corso delle loro lunghe carriere, quando hanno avuto periodi difficili, prima o poi succede di finire nell’ombra, i giornalisti hanno continuato a sostenerli … solo chi è stato capace di creare buoni rapporti con la stampa è andato avanti …” e ancora reprimende a Stash “Non lasciare che siano gli uffici stampa a raccontare di te, a dire chi sei, a spiegare il tuo passato e i tuoi gusti. Meglio parlare sempre direttamente, non con domande e risposte già scritte come alcune stelle dello spettacolo adesso pretendono” e la lunga “tirata” si conclude con un’accusa finale agli uffici stampa, che in pratica si comporterebbero come “ildirettore di un carcere che controlla e censura”, ne sarebbe vittima lo stesso Stash “chiuso in una prigione senza sbarre”. In quanto all’autore dell’articolo, cade forse, come si suol dire, dalle nuvole, visto che sembra trasecolare all’idea che un ragazzo 26enne, da appena qualche mese alla ribalta (è bene sottolinearlo) abbia ristrettissimi (o non li abbia affatto) margini di autonomia gestionale e non possa dire o fare tutto ciò che gli balena per la mente?sarebbe dunque così disinformato da non sapere che esistono clausole contrattuali estremamente vincolanti, legate allo sfruttamento d’immagine e simili, imposte dalle CD soprattutto ai “neofiti” dello spettacolo e che in caso di trasgressione si va incontro a delle “penali”? Strano, davvero strano, per uno che dice di trovarsi nel suo elemento nel mondo dello “showbiz” e di aver stretto amicizia con Iva Zanicchi, Gianni Morandi, Al Bano, Pippo Baudo, Mara Venier ecc. E intanto c’è sempre qualcuno che, o per un verso o per un altro, gliela sta facendo andare di traverso questa vittoria ad “Amici”, a Stash, il sospetto è che questo “venticello” calunnioso non sia del tutto casuale …
by Fede