Secondo quanto riferito dalla Cnn, il direttore dell’Fbi, James Comey, ha affermato che i dati trafugati durante l’ultimo attacco informatico contro i sistemi del Governo Usa, avvenuto all’inizio di giugno per mano di hacker al soldo di Pechino, non riguarderebbero 4.2 milioni di dipendenti federali, come affermato all’inizio, ma bensì 18 milioni di persone impiegate nella pubblica amministrazione statunitense. Il cyberattacco è avvenuto il 5 giugno scorso ed ha preso di mira il sistema informatico dell’Opm (Office of Personnel Management), ossia l’ufficio che gestisce il database nel quale sono registrati i dati personali di tutti i dipendenti statali Usa, oltre a molte informazioni riguardanti i famigliari di questi ultimi, fatto questo che potrebbe far crescere ulteriormente il numero delle persone spiate. Washington, nelle ore successive all’attacco, aveva subito puntato il dito contro il Governo cinese, che dal canto suo ha negato tutto, parlando di accuse “infondate” e “controproducenti”. Benché questa violazione sia la più grave della storia, fatto che ha messo ulteriormente sotto pressione l’amministrazione Obama, accusata di aver trascurato il settore della sicurezza informatica, non è comunque la prima, già un anno fa Pechino aveva compiuto un’altra azione di questo tipo contro i sistemi del Governo Usa, mentre Hacker russi, sempre nello stesso periodo, erano riusciti a violare la mail della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato. da Notizie Geopolitiche
Stati Uniti. Fbi, ‘Dipendenti federali spiati da cyberattacco cinese sono 18 milioni’
Creato il 23 giugno 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzaniPossono interessarti anche questi articoli :
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