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Stato vegewtativo, polemica sulle dichiarazioni della D'Eusanio a "La Vita in diretta": la Rai si scusa

Creato il 07 novembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
"Rivolgo un appello pubblico a mia madre, se dovesse accadermi quel che è accaduto a Max, non fare come sua mamma! Quella non è vita. Tornare in vita senza poter più essere libero, indipendente e soffrire, e avere quello sguardo vuoto...mi dispiace, no!". E ancora: "Quando Dio chiama, l'uomo deve andare!".
Così Alda D'Eusanio, recentemente finita in coma, ha commentato a La vita in diretta su Raiuno, la vicenda di Max Tresoldi, l'uomo che nel 2001 si è risvegliato dopo dieci anni di stato vegetativo e che ha rivelato di esserci sempre stato ("Sentivo e vedevo tutto, ma non sapevo come dirvelo").
L'episodio, segnalato da Avvenire, è avvenuto lunedì scorso. Dopo un servizio sulla riabilitazione di Max e un collegamento dalla sua casa a Carugate (Milano), si è tornati in studio e la D'Eusanio ha espresso il suo commento, scatenando non poche polemiche. Tanto che pubblico e conduttori hanno subito preso le distanze dalle sue parole. E la mamma di Max, Ezia, ha sbottato: "Voglio dire a quella signora che io non ho riportato in vita mio figlio, mio figlio è sempre stato in vita. E la sua vita è bella così com'è".
Dopo la diretta gli autori della trasmissione hanno chiamato casa Tresoldi per chiedere scusa, ma mamma Ezia pretendeva quelle ufficiali dell'azienda: "Esigo le scuse del direttore di Raiuno, non per me ma per mio figlio. cos'è diventata la Rai? Chi invita come esperti? A che titolo quella donna dice a mio figlio che la sua vita è indegna?".
Le scuse della Rai sono arrivate ieri. "La Rai si dissocia dalle dichiarazioni e dai comportamenti che la giornalista Alda D'Eusanio ha indirizzato, nel corso della trasmissione La vita in diretta, a Max Tresoldi, la cui storia ha commosso milioni di telespettatori - ha scritto al direttore di Avvenire il responsabile relazioni con i media, Fabrizio Casinelli -. La Rai esprime solidarietà e comprensione alla famiglia, apprezzandone i valori e i sacrifici fatti per consentire al giovane Max di continuare a vivere nella convinzione che la vita è 'bella così com'è' e che merita di essere vissuta pienamente. La presidente e il direttore generale hanno rinnovato l'invito ai direttori di reti e testate a prestare la massima attenzione sui temi che coinvolgono le coscienze e a usare comunque sempre il linguaggio del servizio pubblico. La Presidente ha telefonato alla mamma di Max Tresoldi per ribadire la solidarietà di tutta l'azienda e sua personale".
In un'intervista su Avvenire di oggi, il conduttore Franco Di Mare definisce "un insulto gravissimo" quello uscito dalla bocca della D'Eusanio: "Ha parlato come se di fronte non avesse un 40enne, un uomo vivo e totalmente lucido che la ascoltava, ma un soprammobile, un vegetale...Capisco che non ha nemmeno colto la gravità di ciò che ha fatto".
Di seguito la replica di Alda D'Eusanio all'Adnkronos: "Non volevo parlare di Max e della sua famiglia. Ognuno è libero di scegliere. Io parlavo di ciò che penso dopo essere stata io stessa in coma. Sono davvero dispiaciuta. Non è assolutamente vero tutto quello che dicono: io non ho attaccato nessuno e insultato nessuno. Ero stata invitata al programma per parlare della vicenda delle baby prostitute. Poi mi hanno chiesto di restare sapendo che ho avuto l'esperienza del coma da cui mi sono risvegliata. E ho detto quello che penso per la mia vita, senza ipocrisie. E quello che pensano in tanti ma non hanno il coraggio di dire. Cioè che è importante capire come si torna. Io, per esempio, avendo scoperto che si può eleggere un tutore a tutela della propria libertà di cura, dopo quell'esperienza ho nominato un medico, lasciando disposizioni contro l'accanimento terapeutico nel caso che mi capiti qualcosa che mi riduca a vivere come un vegetale. Ma questa opinione riguarda me e solo me. Per me è importante poter vivere una vita dignitosa. Nessun altro. Perché ognuno può decidere di vivere come gli pare" sottolinea la giornalista che si dice turbata da come Avvenire ha trattato la vicenda.
"Se un giornale cattolico usa quella violenza, vuol dire che Papa Francesco ha molto da lavorare. Mi hanno dipinto come una strega. Se vogliono un capro espiatorio, facciano pure. Su di me hanno sempre scaricato le colpe di tutto il mondo. Invito la Rai a studiare bene come sono andate le cose. E' come se Avvenire mi avesse ucciso. Ma io non ho paura della morte, ho più paura della vita e della cattiveria delle persone", conclude.
La signora Tresoldi oggi pomeriggio sarà a La vita in diretta per una nuova puntata, questa volta insieme a esperti come la neurologa del Besta, Matilde Leonardi.


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