di Angelo D’Amore. Che i provvedimenti di Monti iniziassero a non convincere, era qualcosa che pian piano in molti cominciavano ad avvertire. Ma che il gelido professore, commettesse un'imperdonabile gaffe nei confronti del precedente Presidente del Consiglio era qualcosa di alquanto inaspettabile.
Secondo Monti, con Berlusconi ancora al Governo, lo spread sarebbe arrivato a quota 1.200! Siccome trattasi di una boutade impossibile da provare con freddi dati analitici, Monti con un'unica esternazione ha provocato due inevitabili conseguenze: da un lato ha riesumato il cadavere di Berlusconi (non ne sentivamo affatto il bisogno) dando nuova linfa alla nutrita ciurma dei suoi zerbini striscianti che d'improvviso hanno ripreso a ragliare; dall'altro, con la successiva telefonata di scuse, ha palesato ufficialmente una sua manifesta sudditanza politica. Lo avrà fatto per mantenere ancora vivo questo pseudo-governo? Lo ha fatto al contrario, per innescare un provvedimento accelerato di fine anticipata dall'esecutivo, vista la più che probabile necessità di un'ulteriore manovra d'autunno non sopportabile dal Paese? La cosa non si potrà mai sapere. Possiamo solo dire che Monti l'ha fatta grossa, dandosi da solo, un forte colpo di zappa sui piedi. E' evidente che l'istinto lo ha tradito. Chi guida un paese dovrebbe invece avere maggior razionalità, specie nel caso si tratti di un freddo professore bocconiano e non di ex intrattenitore di navi da crociera.