Stefano Bonaccini e quei 5000 euro dell'imprenditore gentiluomo

Creato il 29 aprile 2015 da Alessandromenabue

Stefano Bonaccini (Foto: huffingtonpost.it)

Si apprende da un articolo pubblicato ieri sul sito de Il Fatto Quotidiano a firma Paola Benedetta Manca (che ha avuto modo di consultare l'elenco dei finanziatori dei candidati alle ultime elezioni regionali emiliane), che Stefano Bonaccini, attuale presidente della regione Emilia Romagna, affermava il vero quando sosteneva di non avere ricevuto alcun finanziamento elettorale dalla Cpl Concordia, la cooperativa modenese attualmente al centro delle indagini nell'ambito del caso Ischia. Scorrendo la lista delle aziende che hanno sovvenzionato il governatore, si scopre che tra i suoi principali finanziatori figurano aziende legate alla sanità privata, ceramiche del comprensorio sassolese, società controllate dal gruppo Maccaferri e l'impresa Pizzarotti di Parma (nessun legame con il sindaco pentastellato), attiva nel campo delle grandi opere. La Pizzarotti - che a Bonaccini ha elargito un contributo di 5000 euro - è ben nota in terra emiliana e soprattutto modenese: si tratta infatti di una delle aziende facenti parte della società di progetto AutoCS che nel dicembre scorso ha sottoscritto una convenzione di concessione (della validità di 31 anni) con il Ministero delle Infrastrutture per la realizzazione della costosissima e inutile bretella autostradale Campogalliano - Sassuolo, opera al centro di accese polemiche a livello non solo locale. L'impresa parmense è altresì nota per le vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto il suo presidente Paolo Pizzarotti, rinviato a giudizio nel giugno del 2013 (assieme ad Aldo Buttini, amministratore delegato dell'azienda) per abuso d'ufficio nell'ambito di una vicenda legata al restauro dell'Ospedale Vecchio di Parma. Il Pizzarotti (autoproclamatosi "imprenditore e gentiluomo", come è

Paolo Pizzarotti (Foto: paolopizzarotti.it)

possibile leggere sul suo sito) conosce bene tribunali e procure da più di un ventennio: ai tempi di Tangentopoli viene prima indagato da Antonio Di Pietro per corruzione per i lavori di costruzione del terminal aeroportuale Malpensa 2000 e successivamente arrestato per finanziamenti illeciti ai partiti per l' appalto dell' autostrada Parma-La Spezia e per i lavori alla centrale di Montalto dell' Enel. Va detto che l'imprenditore gentiluomo esce pulito da tutte queste inchieste, ma non prima di avere fornito alcune illuminanti spiegazioni al pool Mani Pulite (come si può leggere a pag. 123 di "Mani Pulite - La vera storia", di Travaglio, Gomez e Barbacetto): "Nel raggruppamento (il consorzio d'imprese che aveva vinto l'appalto per Malpensa 2000, ndr) erano presenti tre imprese, ciascuna delle quali si impegnava a ringraziare il sistema dei partiti nei modi che riteneva più opportuni, e cioè: Pizzarotti provvedeva alla Dc; Bonifati al Psi; Donigaglia al Pci. Personalmente ho provveduto a versare il denaro alla Dc nelle mani del senatore Severino Citaristi per un importo complessivo di circa 1 miliardo, 1 miliardo e 300 milioni".

Non è dato sapere se il governatore emiliano, quando ha ricevuto il finanziamento elettorale da parte di Pizzarotti, fosse a conoscenza del suo passato giudiziario e della sua abitudine di "ringraziare" il mondo della politica. E' però certo che alla luce di queste vicende la donazione dell'impresa parmense, pur non essendo in alcun modo configurabile come gesto di ringraziamento verso Bonaccini, potrebbe in futuro trasformarsi in motivo di imbarazzo per lui e per la sua giunta. Un imbarazzo che Bonaccini si può tranquillamente risparmiare restituendo al più presto i 5000 euro ricevuti dall'imprenditore gentiluomo.

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