L'inizio è soffocante. Letteralmente. Siamo nelle fogne, e seguiamo le vicende di due bambini e un uomo che vivono là sotto una vita particolarmente precaria. Non proprio il mio genere di ambientazione preferita. Poi passiamo alla guerra, una guerra molto sanguinaria vista principalmente dagli occhi di una tizia che nella prima parte aveva avuto un ruolo solo marginale, e con i primi tre protagonisti che vengono accantonati senza che per parecchio tempo si sappia qualcosa di loro. Iniziamo, però, a farci un'idea più ampia della situazione, e pure la prima parte ne viene parzialmente illuminata. Con la terza parte rivediamo due dei protagonisti della prima, e i nostri orizzonti si ampliano ancora, come si amplieranno nelle parti successive, con nuove rivelazioni e nuovi personaggi portati in scena.
Le storie individuali si intrecciano tra loro e con quella della Città. Stella Gemmell costruisce bene il suo mondo, allargando sempre man mano gli orizzonti e incastrando con abilità ciascun pezzo dentro l'altro. La struttura è ottima e i personaggi ben tratteggiati, al punto che potrei dire di aver letto un ottimo libro... se non fosse che non ho mai legato con lo stile dell'autrice. Non so bene di cosa si tratti, al di là del senso claustrofobico datomi dalla parte iniziale, so che in qualche modo l'interesse c'era ma c'era anche un po' di fatica nel decidermi a leggere. La città perduta d'avorio e d'argento è un bel libro, solo che non fa per me. Questa è la recensione di Cristina Donati: http://www.fantasymagazine.it/libri/21737/la-citta-perduta-d-avorio-e-d-argento/.
I primi tre capitoli del romanzo: http://www.newtoncompton.com/libro/la-citta-perduta-davorio-e-dargento/la-citta-perduta-davorio-e-dargento_estratto.pdf?view.
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