Nonostante la loro marginalità politica diventi ogni giorno più evidente, i cittadini portavoce del Movimento5stelle continuano a comportarsi come se fossero l’ago della bilancia. Ondeggiano tra l’ostruzionismo e il dialogo, ma più per indecisione che per strategia politica. Dopo mesi di pernacchie, non solo pretendono una corsia preferenziale sulle riforme, ma vogliono dettarne la linea. Che poi, in fin dei conti, le loro idee pare siano limitate alla preferenza elettorale, che in Italia ha sempre fatto binomio con clientelismo. Eppure, ci sarebbe lo spazio per ottenere qualcosa sui collegi uninominali che garantirebbero ugualmente un rapporto diretto tra cittadinanza e rappresentanza politica, senza favorire il mercanteggiamento tipico della preferenza. Evidentemente, l’apertura al dialogo è solo un modo per ridare visibilità alla loro opposizione, per cercare un rilancio di immagine che faccia leva sulla contrapposizione tra il Movimento e Berlusconi, quali possibili partner di Renzi. Purtroppo per loro, sono fuori tempo massimo: un simile ruolo andava giocato mesi fa, quando Renzi si è insediato a Palazzo Chigi e sappiamo come è andata a finire la consultazione con Grillo e i portavoce pentastellati.
Il loro leader storico, sempre più incartato in gag che non funzionano più, non sembra essere in grado di recuperare quella centralità mediatica che aveva prima dell’arrivo di Renzi a Palazzo Chigi. Intanto, si prospetta la nascita di un dualismo tra la leadership tradizionale dei due demiurghi del movimento e quella che si va formando sul campo del lavoro parlamentare, che vede l’ascesa di Luigi Di Maio. Fibrillazioni e incertezza sulla linea da seguire, unitamente al conclamato esaurimento della spinta propulsiva, dovrebbero consigliare ai pentastellati di tenere un profilo più basso nei rapporti col governo, intervenendo sul merito delle proposte renziane, piuttosto che continuare con questo atteggiamento ondivago, come se da loro dipendesse la buona riuscita delle riforme. La strada della contrapposizione, degli ultimatum, dei baratti non può che portare a una radura solitaria, dove i pentastellati non potranno fare altro che ululare alla luna.