Il prima e dopo Jobs, questa è l’indagine fatta dagli esperti del mercato dopo che l’amministratore delegato di Apple ha presentato le sue dimissioni ed è stato sostituito, come indicato da lui stesso nella lettera di ‘addio’, da Tim Cook. Tutto questo per scoprire l’effetto che avuto sulla società l’ex CEO.
Dall’indagine è emerso che Steve Jobs è il re dei contenuti a pagamento, l’unico che in poco tempo è riuscito a convincere ogni utente di internet a pagare per ricevere qualche cosa. Il chiaro esempio è iTunes, prima della creazione di questo portale musicale dove è possibile acquistare brani musicali di alta qualità, l’unica soluzione illegale era Napster, Limewire ecc, mentre le soluzioni legali erano davvero poche e in realtà non consentivano nemmeno di scaricare i brani sul pc, solo di ascoltarli in streaming (immaginate con le connessioni lente di allora ascoltare un brano quanto tempo richiedeva!).
Il primo passo dell’ex amministratore delegato è stato creare un iPod, poi ha creato iTunes, inseguito anche iTunes store, così in poco tempo Steve Jobs ha fatto vendere migliaia e migliaia di contenuti musicali. Ad essere integrate in questo servizio furono anche le case discografiche, grazie alle quali furono vendute in un solo mese 1 milione di canzoni, in un mese addirittura tre!
Dopo il grande successo e con il passare degli anni Apple ora non si è fermata alla musica, introducendo nel servizio iTunes anche la vendita di libri, spettacoli televisivi, film, applicazioni per i computer MAC o per iPhone, iPod e iPad. Steve Jobs è riuscito ad ottenere quello che voleva : ” Costringere l’utente a pagare per ricevere dei contenuti stimolanti”.