Famoso, tra le altre cose, per il suo discorso “siate affamati, siate folli” Steve Jobs, dopo la sua dipartita del 2011, è stata una delle 20 persone più influenti della storia d’America.
Tg2 Dossier gli ha dedicato questo documentario poco dopo la sua morte dove vengono ripercorse tutte le tappe più importanti della carriera e della vita di Jobs e della sua Apple. Dalla nascita dei primi Apple I e Apple II nel garage di casa Jobs, diventato un luogo simbolo per milioni di persone, fino ai tempi attuali della società di Cupertino.
Con interviste a Steve Wozniak, co fondatore di Apple, e ad alcuni tra i suoi più stretti collaboratori ai tempi dei primi personal computer capiamo meglio chi era Steve Jobs, quale era il suo spirito e il suo approccio a lavoro.
Senza grandi capacità tecniche (delegate all’amico Wozniak) Steve era la mente manageriale e commerciale di quella che sarebbe divenuta una delle aziende più importanti del mondo. Da un Pc primordiale mostratogli dall’amico Wozniak, Jobs grazie al suo innato talento nella comunicazione e nel saper emozionare ha saputo trovare la giusta formula per trasformare un pugno di amici con l’hobby per l’elettronica in un’azienda leader da milioni di dollari.
Visionario, geniale, irriverente ma anche severo e maniacale. Lavorare in Apple, sopratutto quando si era ancora in pochi, non era facile con Steve nei dintorni. Una volta stabilito l’obiettivo per i dipendenti e tutta la Apple non doveva esistere altra cosa. Un’esempio sono le magliette che furono stampate in occasio dello sviluppo del primo Macintosh. C’era scritto “lavoro 90 ore alla settimana e mi piace“.
Il suo modo di fare l’ha portato a 30 anni a essere estromesso dall’azienda che lui stesso aveva creato e contribuito a creare per poi ritornare in grande stile con la realizzazione dell’iMac, l’iPod e tutti gli iGadget che conosciamo attualmente.
Un bel documentario che racchiude l’essenza di quello che è stato Steve Jobs.
Buona visione