Steve McCurry, viaggio intorno all’uomo

Creato il 13 dicembre 2011 da Robe

Steve McCurry- MACRO, Roma

Se qualcuno di voi ha un dubbio a riguardo, uno qualsiasi, il consiglio che vi do è questo: toglietevelo dalla testa! Prendete l’auto, lo scooter, il treno, andate a piedi, a gamba zoppa o come preferite, ma andate. Andate. Andate! La mostra di Steve McCurry può essere tranquillamente riassunta in una sola parola: strepitosa!

Lo spazio che vi aspetta all’interno del MACRO è stracolmo di racconti, di sguardi, di volti e di riflessi. È un viaggio di oltre duecento fotografie, un viaggio che si costruisce lentamente, passo dopo passo, e che prende forma nella mente combinando colori e culture di paesi lontani e diversi dal nostro. Lontani e diversi, un po’ come gli uomini che li abitano, o che li invadono.

In questo racconto c’è tutta una vita, quella di Steve, che è stata dedicata a un’idea, a un suo personale bisogno:

la mia vita si fonda sul bisogno di viaggiare e osservare, e la macchina fotografica è il mio passaporto. [Steve McCurry]

Raccontare la bellezza, le tradizioni, il calore e i silenzi del mondo è certamente un suo grandissimo talento, ed è proprio qui, fra quiete e silenzi, ombre e luci, sorrisi e dolore, che troverete anni e anni di storia:

la sua, lo loro, la nostra.

Steve McCurry- MACRO, Roma

Steve McCurry- MACRO, Roma

Steve McCurry- MACRO, Roma

Steve McCurry- MACRO, Roma

Steve McCurry- MACRO, Roma

Steve McCurry- MACRO, Roma

Steve McCurry- MACRO, Roma

Passeggiando per la mostra mi è tornato in mente il mio ultimo viaggio in Inghilterra. Londra - agosto duemilaundici, per l’esattezza - National Theatre, The press photographer’s year. Quello che ho fatto quel giorno l’avrei voluto fare anche qui, oggi. Esattamente come allora avrei voluto sedermi per terra, scrivere. Avrei voluto perdermi un po’ nella bellezza e nell’orrore dell’uomo. Smarrirmi in tutto ciò che siamo capaci di fare, di essere, di esprimere e di distruggere. Sognare, inorridirmi e ferirmi con alcune delle storie racchiuse in quegli sguardi. Sì, ché l’arte di un racconto ci tocca, come la vita, se la lasciamo entrare. Ci fa male, se siamo sufficientemente forti da permetterglielo. Ci stravolge, se siamo abbastanza strutturati per essere pronti a un cambiamento. Le parole non scritte, quelle che si leggono negli occhi e nelle carni degli uomini sono un mezzo così potente da smuovere chiunque abbia il coraggio di confrontarcisi apertamente. Avrei voluto più tempo per fare tutto questo, ma purtroppo il tempo non c’era! Un po’ come oggi, ché mi trovo a scrivere tuttod’unfiato in un piccolo angolo di un giorno strapieno d’impegni. Un piccolo angolo, è vero, ma per questo non meno importante visto mi dà comunque l’opportunità di raccontarvi, seppur brevemente, qualcosa che amo e che so essere amato anche da voi. Andate a vedere McCurry, anche se avete poco tempo!!

Magari sarete un po’ più stanchi, o più assonnati, ma anche decisamente più ricchi. Enjoy


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