Still Life

Creato il 25 marzo 2014 da Fidelio

Se mi chiedeste di definire con una parola Still Life mi verrebbe subito in mente l’aggettivo commovente seguito senza dubbio da poetico, è davvero una visione che riscalda l’anima e se non avete avuto modo di vederlo ve lo consiglio spassionatamente. Il film in questione è l’opera seconda del regista romano Uberto Pasolini che racconta la storia del meticoloso funzionario John May che ha il compito di rintracciare il parente più stretto delle persone morte in solitudine, ma l’impiegato comunale si spinge oltre e si impegna anche a restituire a ciascuno di loro la dignità organizzando la cerimonia, scegliendo le musiche e scrivendo infine l’elogio funebre. Questo lavoro potrebbe sembrare bizzarro e frutto della fantasia del regista che, invece, si ispira a persone e fatti reali: “Rimasi colpito dal pensiero di tante tombe solitarie e di tante funzioni funebri deserte“. La pellicola si interroga sul significato della vita e Pasolini con la sua regia lenta dà vita a un’opera meditativa tanto da indurre lo spettatore a una riflessione continua. Riesco a trovare solo parole positive per questo film che fa respirare la vera essenza del cinema per tutta la sua durata. Senza voler spoilerare nulla, il finale è sorprendente e Still Life supera il concetto di malinconia e si rivela essere un’opera carica di umanità.


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