Un racconto placido con un protagonista che, sempre placidamente, porta avanti, sacrificando la sua stessa vita, una missione di e sulla dignità umana. Un racconto che è sì di infinita tristezza, come solo può risultare un film su un tema cupo e difficile come quello della morte, che però ha la capacità di dare un senso di leggerezza e di vitalità che, in qualche modo, mette una sorta di pace interiore e di speranza allo spettatore.
La principale nota di merito, da attribuire a Pasolini e al suo Still Life, è quella di non giocare mai sporco, di non essere mai ammiccante e di non usare mezzucci melensi per accaparrarsi il volere del pubblico. La pellicola, così come John May, parla col cuore, con sincerità e soprattutto con estrema umanità. Immenso Eddie Marsan nel ruolo di John May, un attore visto e rivisto tantissime volte in piccoli ruoli da caratterista, che regge tutto il film sulle sue solo apparenti gracili spalle.
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