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Stoccaggi di gas, capolavoro di speculazione e danni ambientali tutelati dalla politica

Creato il 02 aprile 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Tutti i nodi vengono al pettine. Avevamo ragione un anno fa. E’ tutto
finalizzato alla esportazione. Otto miliardi di metri cubi all’anno da Passo Gries
e Tarvisio. Inoltre Snam e Fluxis stanno lavorando per una joint venture.
Spedisco il piano decennale Snam uscito ieri. E’ chiarissimo fin dal principio.
Vien da ridere a sapere che nel 2023 è prevista la domanda di gas in italia a
74 miliardi di metri cubi inferiore al al 2003 che era di 78. Questo la dice
lunga su tutti i progetti e devastazioni ambientali. Buona lettura

Enrico Duranti

E’ il chiaro messaggio inviato da Enrico Duranti di No Gasaran Sergnano (provincia di Cremona) ad alcune associazioni ambientaliste e ad Altreconomia. Ormai da circa otto anni è stato reso noto il piano nazionale “Hub del gas” che avrebbe reso l’Italia meno dipendente dalle importazioni. In modo contradditorio è stato stipulato anche un contratto d’approvvigionamento del gas russo a doppio prezzo di mercato. E’ entrato in azione anche il rigassificatore di Rovigo, oltre a varie altre iniziative che hanno sventrato il suolo e guastato il paesaggio per anni e per nulla. Non solo è stato acquistato un oceano di gas di cui non si sa che fare, dato che il consumo diminuisce: al danno economico si aggiunge quello ambientale. Chi guadagna sono solo le grandi società protette da politici e massmedia (si pensi che Fulvio Conti, Enel, è nella Rcs). E i partiti? I sindaci, i Comuni, le Province? Regione e Ministeri sanno e tacciono o promuovono con gaudio, gli enti locali giustificano, proclamano immensa fiducia e lasciano fare in cambio di quattro soldi, rispetto alla tassazione che le aziende petrolifere e del gas sopportano all’estero, con quel che guadagnano. Ma che Paese è l’Italia?

Cliccare sul link qui sotto per leggere il

snam_piano_decennale_ita_def


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