Stoccolma: arte in Tunnelbana

Creato il 06 marzo 2013 da Sarahscaparone @SarahScaparone

Alcune settimane fa sono rimasta piacevolmente incuriosita da un articolo di Giorgio Dell’Arti su Sette. Il tema era quello della metropolitana e delle curiosità legate a questo mezzo di trasporto che a Londra ha festeggiato 150 anni. Dell’Arti raccoglie con piglio preciso pillole provenienti da ogni parte del mondo realizzando una mappatura del tutto originale. Qualche esempio? Racconta di come non si possa suonare nella metro di Parigi senza aver ricevuto un pass  rilasciato, dopo un’audizione, dall’Espace Métro Accord; di come il London Life indichi la metropolitana come il posto più adatto per i colpi di fulmine; di come l’aria che si respira nella metro di Milano sia dieci volte più inquinata di quella dell’esterno e ricorda le regole della Metropolitan Transportation Authority (cito dall’articolo): che in metropolitana non ci si trucchi e non ci si pettini, non cambiarsi le scarpe, non tagliarsi o laccarsi le unghie, non attaccare gomme da masticare nei vagoni, non dormire, non scattare foto o girare filmati senza autorizzazione, non occupare più di un sedile e non metterci i piedi sopra, non andare sui pattini a rotelle o skateboard, non ascoltare la radio a volume alto, non chiedere l’elemosina.

A Stoccolma la metropolitana si chiama Tunnelbana ed è il mezzo più pratico per spostarsi in città, a meno che non si decida di visitarla a piedi. Comoda, veloce, efficiente (anche se non propriamente economica), può essere utilizzata comprando una carta prepagata o acquistando una carta valida 1, 3 o 7 giorni da 24 ore, che consente di muoversi liberamente per tutte le zone durante il periodo di validità; anche la Stockholm Card (da 24, 48 e 72 ore) è un’alternativa: offre infatti spostamenti illimitati ed entrata gratuita in 80 musei e attrazioni della città.

Bene, la metropolitana di Stoccolma è definita la più lunga esposizione d’arte del mondo, dato che140 artisti hanno decorato 90 stazioni dei 110 km della rete cittadina. Le diverse linee in qualche modo richiamano un’epoca che va dagli Anni ’50 al 2000. Io, in una fredda mattina d’inverno, ho percorso la linea blu T11 da Kungsädgården in direzione di Akalla: la linea dei mitici Anni ’70… i miei… quelli degli Abba (a cui Stoccolma dedica un museo che aprirà il 7 maggio) e delle zeppe, oltre che dei grandi “eroi” svedesi come Björn Borg, Ingemar Stenmark e Frank Andersson. La caratteristica di questa linea è quella di essere realizzata senza rivestimenti di cemento o calcestruzzo, ma lasciando la roccia così com’è: questo fornisce l’illusione di trovarsi all’interno di grotte vere e proprie e rende questa metropolitana unica al mondo.

L’arte metropolitana tipica degli Anni ’70 include stazioni progettate con gli artisti che lavorano in partnership a lungo termine con architetti e ingegneri per la creazione di ambienti completi piuttosto che di opere d’arte individuali. Viaggiare lungo la linea blu e scoprire di volta in volta colori, scenografie, oggetti, statue e disegni sempre diversi non è solo affascinante. È un modo di vivere un viaggio sotterraneo immersi nel colore, attenti alla sorpresa. Aiuta ad osservare e a scoprire come tutto, anche sotto terra, possa essere possibile.

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