Una volta ho scritto che la mattina, quando mi sveglio e resto nel letto a fare cuccetta, del tipo che sono sveglio però non sono sveglio, che sento i rumori reali e li inserisco nei miei sogni, che mia madre mi chiede qualcosa, io le rispondo e poi non mi ricordo di averlo fatto, insomma, in quei momenti lì, di semi-incoscienza o di semi-coscienza, nel limbo tra il l'es e il super-io (perchè l'io ancora dorme), mi trovo sempre in una strada, e non so se è un sogno o un pensiero fisso o un'allucinazione o la vera pazzia. Mi trovo sempre in una strada, dicevo, è giorno, e c'è il sole, ma c'è poca gente in giro: io sto lì e passeggio, non ho niente da fare, gironzolo senza meta, impugno una katana presa chissà dove e con grande naturalezza, così, decapito le persone.
Adesso, invece, mi succede più o meno lo stesso, però invece della katana impugno un bastone contorto e nodoso, e, mentre grido piangendo, guardo i corpi della gente che si ammaccano sotto i miei colpi. Poi mi alzo, e vado al lavoro.
Volevo scriverlo, così magari mi ricoverano.
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