E' una decisione sofferta, discussa e ampiamente valutata, ma la situazione iniziava a diventare impossibile da governare.
Questi i numeri: 2.122 manoscritti in valutazione; circa 800 scartati finora (dal 14.10.2010 a oggi) e 60 titoli pubblicati; circa una quarantina le opere già selezionate e in attesa di pubblicazione. In pratica il lavoro è assicurato fino a fine anno, se non fosse per un particolare: continuamo a ricevere dai 100 ai 120 manoscritti alla settimana.
Troppi, esageratamente troppi anche per una casa editrice molto più grande di noi.
La causa è che chiunque ha scritto qualcosa intende inviarla, senza nemmeno pensare che la CIESSE Edizioni tratta pubblicazioni professionali, commerciali e che, all'Editore, costa il rischio d'impresa. Non tutto potrà mai essere pubblicato solo perchè qualcuno si è "inventato" scrittore.
Riceviamo opere meritorie, ma la maggior parte sono testi insignificanti, senza alcun spessore, molti sono addirittura degli autentici "strafalcioni" illegibili.
Perchè non ci si rende conto che non potrà mai essere pubblicato uno così?
Il problema è, invero, l'intasamento del nostro Comitato di Redazione con manscritti indegni di essere considerati tali. Per carità, ci si rende subito conto se uno ha scritto l'opera del secolo o lo strafalcione dell'anno, in pratica toglie spazio e tempo ai nostri collaboratori che si vedono costretti a leggere settimane prima di scovare il manoscritto meritorio.
Ci sembrava giusto considerare il lavoro di chiunque, esordiente o meno non importa, purchè avesse scritto un'opera che merita attenzione e ci sembrava normale pensare che coloro che ci scrivono per farsi valutare abbiano preventivamente valutato che il loro lavoro merita una particolare attenzione. Invece, molti inviano cose a casaccio, scritte male, senza impaginazione, senza margini e senza nemmeno saper "giustificare" un testo in modo corretto.
Ecco il motivo di questa sospensione, non certo definitiva, ma per il tempo necessario affinchè il Comitato di Redazione pensi a un nuovo e miglior sistema di ricezione dei lavori, in modo che possano destare interesse e che non ci facciano perdere tempo e denaro inutilmente.
Ci spiace, ma non intendiamo essere lo sfogo egocentrico di nessun aspirante scrittore se questo non dimostra seriamente la capacità di esserlo o, quanto meno, di avere le potenzialità per diventarlo.
Carlo SantiDirettore Editoriale