Stop a tutte le esercitazioni militari in Sardegna e chiusura di tutte le servitù, basi e poligoni militari con la riconversione delle aree interessate. E’ questo l’obiettivo della Manifestazione nazionale contro l’occupazione militare e contro le manovre di guerra d’Israele in Sardegna, organizzata per il prossimo 13 settembre a Capo Frasca dai movimenti indipendentisti e pacifisti A Manca pro s’Indipendentzia, Sardigna Natzione Indipendentzia, Comitato Sardo Gettiamo le Basi, Comitato Su Giassu, Comitato Civico Su Sentidu, in concomitanza con l’inizio delle esercitazioni militari Vega 2014 che per l’undicesimo anno di fila vedranno protagonisti in terra sarda anche i cacciabombardieri israeliani.
Mentre la Regione Sardegna, guidata alternativamente dai grandi (si fa per dire!) partiti nazionali, continua a dimostrarsi inconcludente nel contrastare l’occupazione militare del suolo sardo da parte del Governo nazionale. Mentre i parlamentari sardi sono risultati incapaci di incidere sulle nuove norme del Decreto Competitività, che equiparando le soglie di inquinamento nelle aree militari a quelle nei siti industriali rende sempre più lontana ogni ipotesi di bonifica delle zone stuprate dalla guerra e dalle esercitazioni belliche, e continueranno probabilmente ad esserlo anche durante i lavori per l’emanazione del Decreto Ambiente. Mentre i sovranisti e quel che resta dei sardisti diventano sempre più evanescenti. Mentre tutto ciò avviene, alcuni movimenti indipendentisti e pacifisti sono scesi in campo organizzando per il prossimo 13 settembre (alle ore 16,30) una manifestazione davanti al poligono di Capo Frasca nel tentativo di fermare le esercitazioni militari che nei prossimi mesi vedranno impegnati anche i caccia israeliani. Ma soprattutto in quello, assai più difficoltoso, di provare a smuovere la coscienza dormiente del popolo sardo, ancora anestetizzata sotto gli ombrelloni agostani.
Il Manifesto contro le esercitazioni nell’Isola
MANIFESTADA NATZIONALE CONTRA A S’OCUPATZIONE MILITARE
L’occupazione militare della Sardegna rappresenta un sopruso che dura da sessanta anni e che non siamo più disposti a tollerare.
La nostra terra è ridotta a un campo di sperimentazione militare in cui diventa lecita qualsiasi soglia di inquinamento e viene testata qualsiasi tecnica di sterminio.
Col passare del tempo lo Stato italiano intensifica il ritmo e il peso delle esercitazioni militari.
L’occupazione militare rappresenta la negazione più evidente della nostra sovranità nazionale e impedisce uno sviluppo socio-economico indipendente del nostro popolo, condannando la Sardegna all’infamante ruolo di area di servizio della guerra.
Vogliamo che la Sardegna diventi un’isola di pace e che il suo territorio sia assolutamente indisponibile per le esercitazioni di guerra, di qualunque esercito (compreso quello italiano) e sia interdetto a qualunque attività o presenza connesse con chi usa la guerra per aggredire altri popoli o per crimini contro i civili, colpendo ospedali, scuole, rifugi per sfollati e abitazioni civili.
Chiediamo che la Sardegna sia immediatamente e per sempre interdetta all’aviazione militare israeliana.
Invitiamo tutto il popolo sardo, le associazioni, i partiti e i comitati ad aderire e partecipare alla manifestazione indetta a Capo Frasca il prossimo 13 di settembre per pretendere a gran voce:
- Il blocco immediato di tutte le esercitazioni militari.
- Chiusura di tutte le servitù, basi e poligoni militari con la bonifica e la riconversione delle aree interessate.
L’adesione va inviata a manifestada13@yahoo.it
Le adesioni sono costantemente aggiornate nella pagina facebook “Manifestada natzionale contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna”.