Stop the Pounding Heart

Creato il 07 gennaio 2015 da Frankviso
Roberto Minervini
USA, Italia, Belgio, 2013
103 minuti
Lo si aspettava da tempo in questo spazio, Stop the Pounding Heart (epilogo della trilogia texana), a maggior ragione dopo la convincente visione di Bassa marea (Low Tide), ma bisogna confessare che le aspettative sono state in parte deluse. Comunque sia, anche se con esiti leggermente inferiori, Roberto Minervini conclude la sua misurata esplorazione nel cuore più rurale del Texas documentando, questa volta, la regolare quotidianietà di una numerosa famiglia di allevatori di capre.
Dodici figli educati secondo i rigidi precetti della Bibbia, ottanta ore di riprese, due mesi vissuti a stretto contatto con i membri di questa comunità (conosciuti a Houston, durante una fiera degli agricoltori), fervente osservatrice di un cattolicesimo radicato nel suo integralismo, dove persino la formazione scolastica, come allo stesso modo, la nascita di un bambino, devono possibilmente compiersi nella "(im)peccabilità" dell'ambiente domestico. La camera ne segue i movimenti con consueto andamento dardenniano* (senza sostanziali ed eclatanti sviluppi, a dire il vero) adattandosi semplicemente alle loro abitudini, allo svolgimento di quelle ordinarie mansioni suddivise prevalentemente tra il lavoro alla fattoria, il rodeo dei tori, l'immersione nella preghiera. Minervini s'inserisce quindi nella collettività di un nucleo genericamente funzionale al proprio crisma, senza tuttavia rinunciare a quell'introspezione più individuale che nel personaggio di Sara (la primogenita, cuore vitale della famiglia), trova diretta corrispondenza con il ragazzino senza nome, protagonista del film precedente. Come in Low Tide, in effetti, anche qui affiora una personalità profondamente sensibile, più istintivamente attenta ai principi della natura (l'affettuosa dedizione nella cura dei suoi animali) che non alle convenzioni istituite dal contesto comunitario/famigliare (interessante il confronto con le sorelle riguardo alle prospettive per il futuro) e che, raggiunto un particolare momento della vita come può esserlo l'improvviso aumentare dei battiti del proprio cuore verso un'altra persona (l'amore inespresso nei confronti di Colby, il ragazzo del rodeo, l'allevatore di tori) viene sommersa da dubbi e incertezze. Ed è chiaramente comprensibile, che le risposte a tale tempesta interiore vadano inevitabilmente cercate attraverso quella fede perseguita che, il più delle volte, sembra però contrastare con l'eco spontaneo dei propri sentimenti: “Non so come debba comportarsi una brava cristiana”. Minervini intensifica i silenzi, ma purtroppo quella meticolosa indagine sui disagi dell'anima sembra, stavolta, non restituire la stessa profondità d'osservazione dell'opera precedente. E di conseguenza, allo stesso modo in cui i battiti del cuore di Sara trovano temporanea stabilizzazione nel rassicurante abbraccio materno, anche Stop the Pounding Heart potrebbe tranquillamente arrestarsi in quel preciso istante, resistendo per forma, in fin dei conti, solamente nel fragile lirismo effuso dall'idillico ambiente che lo sospende. Amen. 
*Il montaggio è stato affidato a Marie-Elene Dozo, stretta collaboratrice dei fratelli Dardenne.





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