Store Apple come Aiazzone: leggete l’articolo di Aldo Grasso pubblicato un articolo sul Corriere della Sera:

Creato il 03 ottobre 2011 da Vociapple @vociapple

Aldo Grasso, editorialista de Il corriere della Sera, pubblica un articolo in cui, in maniera coraggiosa paragona Apple ad Aiazzone, riferendosi nella fattispecie agli Apple Store, sempre con lunghe code e folla di fan che non vedono lora di entrare nel nuovo Store della Mela.


Molto spesso  questo è il rituale ad ogni apertura di uno Store Apple:

Il video dell’inaugurazione dell’Apple Store di Bologna, visibile su YouTube, crea qualche turbamento: sembra l’apertura di una jeanseria, un raduno di fanatici new age, l’adunata per la presentazione di una squadra di calcio di serie B.

Entusiasmo, esaltazione, riti mercantili da centro commerciale: si vedono, per esempio, gli impiegati dello Store, tutti rigorosamente in t-shirt azzurra con la mela morsicata in primo piano, saltare e gridare «Tutti all’Apple Stooore, tutti all’Apple Stooore», come se la loro immagine provenisse da vecchie tv locali, quando Guido Angeli gridava «Provare per credere!» nello spot di Aiazzone o Giorgio Mendella organizzava i raduni di «Retemia» o Virgilio Degiovanni incitava le folle di «Millionaire».

Lo stile Apple, ormai diventato mondiale riesce a captare talmente tanto le folle che rispondono con entusiasmo ed euforia fuori dal comune.  Ecco come il giornalista parla dello stile Apple:

Insomma, si fa fatica a capire cosa c’entri tanto fervore popolare con l’«emozione Apple» nata da uno slogan che invitava a pensare in maniera differente, «Think different», e presto diventata una sorta di religione per pochi, un culto di nicchia.

E’ inutile ricordare cosa succede prima di ogni Day One di Apple: migliaia di persone che si accampano fuori da ogni Store, al solo scopo di accaparrarsi per primi il nuovo prodotto della Apple. E anche la risonanza mediatica non è da meno: moltissimi giornalisti accreditati e prime pagine dei principali giornali internazionali e riviste di settore.

Il giornalista, Aldo Grasso termina l’articolo con un passaggio del discorso fatto da Steve Jobs all’Università di Stanford nel lontano 2005:

Passare dal famoso discorso all’Università di Stanford nel 2005, dove Steve spronava i giovani laureati spiegando loro che «il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altri. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui lasci affogare la vostra voce interiore» e concludeva, da vero visionario, «Stay hungry, stay foolish» (siate affamati, siate folli), insomma passare da un progetto di vita alle urla belluine dei commessi che gridano «Tutti all’Apple Stooore», il passo è lungo. Non facile da elaborare.

Può sembrare esagerato, ma è davvero così: quando fai quelle lunghe code, condividi con altri le tue passioni, che sono le stesse di altre migliaia di persone e gioisci, perchè lo stile Apple è anche questo: gioire, urlare, amare una tecnologia, per dirlo alla Apple “Think different”.

Voi che ne pensate? E’ giusto paragonare Apple ad Aiazzone?

Tags: Aiazzone, Aldo Grasso, apple store, Corriere della Sera

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