Jess Rothenberg
Jess Rothenberg vive a Brooklyn. Storia catastrofica di te e di me è il suo primo romanzo.
Sito: http://www.jessrothenberg.com/
Autore: Jess Rothenberg (Traduttore: S. Di Mella)
Serie: //
Edito da: Einaudi (Collana: Stile libero Big)
Prezzo: 18,00 €
Genere: Fantasy
Pagine: 352 p.
Voto:
Trama: Brie muore all’improvviso. A sedici anni. Col cuore, letteralmente, spezzato in due. Nell’istante esatto in cui si sente dire da Jacob che non la ama più. Ma questo è solo l’inizio della storia. Dal suo punto di osservazione in Paradiso Brie finalmente capisce un sacco di cose. Che il matrimonio dei suoi sta proprio andando a rotoli. Che il fratello Jack non riesce a perdonarle di essere morta. Ricominciare da capo quando si ha il cuore a pezzi non è facile. Specie in un posto tutto nuovo. Ma una figura davvero celestiale comparirà presto ad accompagnare Brie nel suo paradisiaco futuro.
Recensione
di Annad78
“L’amore non è un gioco. …”
“… innamorarsi è più o meno come essere divorati da un grizzly.
E credetemi , io lo so.”
“Avevo quindici anni quando sono morta perché mi si è spezzato il cuore.”
Nel cimitero davanti alla sua lapide Aubrie Eagan ,“Brie” per tutti, capisce che la sua breve vita da quindicenne è definitivamente arrivata al capolinea.
“Non ti amo” tre semplici parole dette da Jacob, suo fidanzato, sono bastate al cuore di Brie per spaccarsi in due. Il romanzo è raccontato in prima persona dalla giovane defunta protagonista che si trova a fare i conti con le quattro fasi della morte (negazione, rabbia, patteggiamento, tristezza) per poi giungere all’accettazione.
“AUBRIE ELIZABETH EAGAN
Amica. Figlia. Angelo.
Rimarrai per sempre nei nostri cuori.
1 novembre 1994 – 4 ottobre 2010”“ Fu allora che lo sentii. Che lo capii per davvero. Non sarei tornata indietro”.
Un racconto che mi ha colpito in modo particolare per l’accurata analisi dei vari momenti della morte di una persona. Chi di noi non vorrebbe essere presente al suo funerale, poter vedere chi c’è e chi non c’è, e di quelle tante o poche persone che sono presenti guardarne le reazioni, poter consolare i nostri famigliari e amici, far capire che siamo lì vicino a loro.
L’autrice ha descritto il lutto raccontandolo dal punto di vista di chi non è più in mezzo a noi. L’ingiustizia di morire a quindici anni è enorme ma il dolore più grande è per chi resta, perché deve fare i conti con il vuoto di tutti i giorni.
“Andarsene era una cosa. Ma rimanere . Doveva essere anche peggio”
Ed è questo che Brie fa, torna dall’aldilà aiutata da “Patrick delle anime perse”(così si presenta a lei quando Brie arriva nell’aldilà), e fa visita alle persone che ha lasciato: i suoi genitori, il fratellino, le amiche del cuore e lui, la causa della sua morte, Jacob.
Guardando la sua famiglia si accorge che la sua dipartita ha cambiato l’assetto della quotidianità di chi è rimasto: il padre, cardiologo, non si da pace della sua incredibile morte, il fratello non accetta che lei lo abbia lasciato solo e la madre cerca di tenere unito questo disastro .
Poi ci sono le sue tre amiche del cuore, che come vuole la vera amicizia, sentono un vuoto enorme lasciato dalla sua morte.
E per finire fa visita a Jacob, suo grande amore, che si, le ha spezzato il cuore dicendole di non amarla più, ma ripensando alla notte in cui è morta, si accorge di non aver nemmeno ascoltato le motivazioni di Jacob, si è solo fermata alla parte che la riguardava. Molte volte è questo problema, non prestiamo attenzione agli altri, siamo solo noi quelli che contano.
A Brie viene data la possibilità di rivivere un giorno della sua vita, rivivrà il suo ultimo giorno da quindicenne.
Cercherà di rimettere a posto le cose, perché per come le aveva lasciate e “modificate” scoprirà che ci saranno delle conseguenze che non è pronta ad accettare.
Bella e spassosa la figura di Patrick (sosia di Tom Cruise in Top Gun per il suo abbigliamento) che fino dall’inizio sarà protagonista di questo romanzo e sfido le fanciulle che lo leggeranno a non innamorarsi di lui.
“Dal primo all’ultimo i ricordi mi travolsero, e mi tornarono in mente le parole che Patrick aveva detto mentre la vita mi scivolava vita, in quel meraviglioso giorno dell’estate del 1983, con i resti della moto ancora in fiamme.
Aspettami sempre. Aspettami per sempre.”
Una storia che ti lascia con il cuore pieno di tristezza (spesso leggendo questo libro avevo un nodo allo stomaco ed il cuore pesante), per non parlare delle lacrime versate.
Un romanzo che mi ha appassionata in modo particolare, perché anche se i miei quindici anni sono passati da un po’, leggendo il libro ho rivissuto quelle emozioni e devo dire che sono state descritte in modo realistico ad accurato.
Un libro che consiglio anche a chi crede di “ non essere dalla lacrima facile” quando legge un libro. Un romanzo dolce, emozionante e dagli scambi divertenti.