Gli antichi Greci davano più importanza all’utilizzo del mobile e quindi alla sua linea anziché al tema decorativo.
Nacque così il letto (detto kline) con una struttura in legno e il piano fatto con strisce di cuoio intrecciate sul quale veniva appoggiato il materasso.
Per conservare gli oggetti venivano usate delle casse, in seguito gli armadi a muro e anche l’essenzialità dei primi tempi fu sostituita da una serie di ornamenti.
Gli Etruschi, prima, e i Romani, poi, soprattutto per i contatti commerciali con le altre civiltà mediterranee accrebbero la cultura dell’arredamento attraverso la produzione di mobili eleganti e molto adornati.
Un elemento di notevole interesse del mobilio romano era il lectus che poteva essere a uno o a due posti.
Solitamente era di acero o di quercia ma con l’espansione dell’impero vennero utilizzati anche legni esotici.
Oltre alla casse, per conservare gli oggetti i Romani idearono la credenza aperta.
Di uso comune le panche e gli sgabelli, privi di schienale e molte volte pieghevoli, mentre le sedie erano inconsuete.
Durante l’epoca imperiale e bizantina i mobili arrivarono ad una eleganza considerevole con rivestimenti di drappi e intarsi d’oro, d’argento e di madreperla.