Il tamburo con tutta probabilità risale all’epoca preistorica perchè nelle raffigurazioni è rappresentato durante i riti di guarigioni compiuti da sacerdoti e sacerdotesse.
Nelle culture tradizionali il tamburo ha assunto quasi sempre un carattere ufficiale, cerimoniale, sacro o simbolico.
Nei paesi africani i tamburi rappresentano e tutelano la regalità tribale e sono spesso conservati in luoghi sacri.
In Asia centrale, in Siberia e nelle tribù indigene dell’America settentrionale il tamburo è usato come oggetto rituale.
In Europa il tamburo (Al-tambor) arrivò con gli arabi che furono i primi ad usare questi strumenti nei loro eserciti.
Nel Medioevo gli annunci nelle piazze venivano fatti al suono del tamburo.
Dal XVI secolo batterie di rullanti venivano usate per dare istruzioni ai reggimenti di fanteria europei.
In Francia l’uso del tamburo si sviluppò a partire dal Primo Impero (1804) dove i granatieri della Guardia imperiale eccellevano nel modo di percuotere.
Questa tecnica è ancora in voga nelle cerimonie ufficiali.
Col passare degli anni il tamburo in Italia ha assunto diverse forme e particolarità.
Il tamburello è l’espressione più tipica di questo strumento: ha dimensioni piuttosto contenute e diversi sonagli.
La tammorra, più grande, non ha sonagli e per questo motivo ha un suono meno squillante.
Il tamburo imperialecon la cassa di ottone e il tamburo medievale con la cassa di legno sono caratterizzati dalla tecnica di suono che prevede la percussione della membrana per mezzo di mazzuoli.
Oggi l’uso del tamburo è soprattutto diffuso nell’Italia meridionale dove è fortemente radicata la tradizione popolare.
Infatti i tamburi vengono utilizzati durante le festività religiose e per le esibizioni.
Per la costruzione artigianale del tamburo si impiegano materiali poveri come pelli di capra, latta e setacci di legno.
Dopo aver trattato la pelle di capra per evitarne la putrefazione, la stessa viene fissata alla cassa di legno mediante spilli.
In punti precisi sulla cassa vengono realizzate asole per l’inserimento dei sonagli di ottone e di latta temperata.
Ottenuto lo strumento, si passa alla decorazione che viene compiuta con tecniche diverse per renderlo un pezzo unico.