Storia dell'informatica settima parte

Creato il 05 luglio 2014 da Marta Saponaro
Mi sono chiesta come saranno in futuro i computer, dove arriveremo?
Non so se qualcuno di voi ha mai visto il film Blade Runner. Un film del 1982 diretto da Ridley Scott ispirato al romanzo di fantascienza "Il cacciatore di Android" di Philip K. Dick qui sotto c'è il romanzo da cui è tratto è in vendita su Amazon, se cliccate sul titolo andate direttamente in Amazon libri a € 8,42, in digitale, formato Kindle a € 5,99.

Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
Se desiderate il film da Youtube:
Perché ho parlato di questo: Come ben vediamo già oggi c'è l'interattività nel mondo dei video game, lo vedo con i miei figli quando giocano ad esempio con la Wii Nintendo. 
L'interazione tra uomo e macchina sarà ciò che caratterizzerà la tecnologia futura. Secondo Justin Rattner, Vice Presidente e Senior Fellow degli Intel Labs  e Chief Tecnhnology Officer in California. Praticamente lui è convinto che l'oggetto hi-tech, sarà in grado di interagire con l'uomo per tre motivi: ci sarà sempre più potenza di elaborazione  dei computer e device mobili le opzioni di connettività wireless saranno avanzate e delle funzionalità innovative che permetteranno il rilavamento
Così i nostri oggetti diventeranno sempre più  personal assistenti. Per fare questo i personal computer e tutti i dispositivi informatici saranno dotati di una sorta di assistente personale in grado di fornire consigli  mediante i PVA, Personal Vacation Assistant. I tablet e tutti gli altri strumenti supporteranno in tempo reale svariate informazioni. Ovviamente i gPS che oggi abbiamo diventeranno obsoleti e al loro posto ci saranno sensori di nuova concezione che combineranno le informazioni inerenti la posizione della singola persona con ciò che gli sta intorno con dati personali caricati dall'agenda interna e sui social network. I nostri tablet o smartphone ci conosceranno nel dettaglio, sapranno come viviamo, chi siamo, dove lavoriamo, che giochi amiamo fare e tanto altro ancora.  A livello di laboratorio oggi è già possibile e prima o poi non ci stupiremo nemmeno se comunicheremo con il nostro PC usando il pensiero.  Nei laboratori di questo signore stanno, appunto, lavorando su un progetto di questo tipo , "Human Brain", cioè creare apposite interfacce che collegano la macchina al cervello umano.
La tecnologia touch, già oggi in largo uso, sarà affiancata dal 3D ed i sistemi plug and play per il riconoscimento emozionale. Per chi non sa cos'è il plug and play: se si attacca una periferica al nostro PC, non serve fare nulla, non si deve avere, come una volta, il disco di installazione o il software, entra da solo in funzione "collega ed utilizzi". Ovviamente da un altro lato si sta lavorando alacremente per dotare i dispositivi  di maggior efficienza energetica e sicurezza.
Ma stando più vicini ai nostri giorni, si sta notando che c'è un grande avvicinamento dei tablet o smartphone al personale computer al punto che sembra che non mancherà tanto al sorpasso, nelle vendite, dei primi sui secondi.
I computer oggi sono strumenti della nostra vita quotidiana. Ogni due anni, suppergiù, la velocità dei microprocessori raddoppia seguendo la "Legge di Moore" (Le prestazioni dei processori, e il numero di transistor ad esso associato, raddoppiano ogni 18 mesi, da Wikipedia). Inoltre la velocità del processore è determinata dalla velocità del clock, il numero di commutazioni di 0 e 1 che un microprocessore fa in una unità di tempo. Perciò la velocità del nostro pC dipende dalla potenza del processore.
Nel 2005 esce il dual core, come processore dove ogni core ha una specifica frequenza così si può avere un calcolo parallelo. Fu obbligatoria questa scelta perché la velocità del clock era assai elevata e poteva, se non si arrivava al dual core, compromettere i circuiti.
Il futuro dei computer può vedere la nascita di una macchina quantistica?
Il premio nobel Richard Feynman nel primo convegno del MIT (Massachussetts Insitute of Technology), nel 1981 dove si parlò di fisica e computazione, affermò che per poter avere dei computer quantistici sarebbe stato necessario cambiare il tipo di fisica che viene applicata al calcolo computazionale, passando dal subatomico al quantistico. il mondo fisico che si basa sul subatomico è un mondo di particelle, quello quantistico è un mondo di probabilità. Nella fisica quantistica non si può dire con certezza dove finisce una particella atomica quando viene lanciata si può solo conoscere le probabilità di dove andrà. L'indeterminazione della quantistica è una caratteristica imprescindibile della natura. Se si applica il principio di indeterminazione di Heisenberg ( enunciata per la prima volta nel 1927 da Wernere Karl Heisenberg e che dichiara che in generale non è possibile misurare simultaneamente con esattezza il valore di due quantità osservabili associate a operartori che non commutano fra loro. C'è però da dire che questo principio non impedisce di effettuare con precisione arbitraria la misura di una grandezza) è possibile fare il calcolo computazionale. Perciò l'informazione che nei nostri computer viene conservata nell'hard disk con la forma 0 o 1 in quelli quantistici  verrebbe conservata in una sovrapposizione di bit, diventando Qbit dove bit è la forma 0 o 1 e Q 0,1 o la sovrapposizione di entrambi. Il Qbit ha due ampiezze A0 e A1. Perciò in un computer quantistico potremmo avere due Qbit combinati con  questa possibilità di combinazione:0 e1 A00, A01, A10, A11 mentre in quello classico 00 o 01 o 10 o 11. Ad ogni Qbit del sistema si raddoppiano le ampiezze e se abbiamo 250 Qbit combinati si può avere un numero di informazioni che si attestano al numero di atomi che compongono il nostro universo. Però ci sono problemi molto difficoltosi da superare per questi computer, come la temperatura che per il funzionamento deve essere molto bassa; il margine di errore che  tipico della quantistica. Se ci arriveremo  con un circuito si potranno fare svariate operazioni e un processore di 30 Qbit equivarrà a 10 terabyte. Non male! Peccato che dovremo attendere ancora, circa 75 anni. Se volete approfondire vi consiglio "Pc quantistici dall'astronomia alla ricerca..."
Esteticamente come saranno i computer? C'è una ditta tedesca che sta realizzando dei personal computer Rolltop, ossia che si arrotolano,

Per maggiori informazioni andate sul "Il sitoblu"; potranno essere computer Oled da polso "sushi.net"
Insomma colori, modelli design basta guardare in internet e vedrete di tutto e di più. Con questo articolo si conclude questo breve resoconto sulla storia dell'informatica. Mi auguro che vi sia piaciuto e che vi abbia interessato.

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