L’orologio temporario, nelle sue diverse forme, presenta undici linee e dodici spazi. Nell’età antica le linee orarie non venivano quasi mai numerate, ma esse individuavano le dodici ore temporarie a incominciare dal sorgere del sole fino al suo tramonto. Quando l’ombra del sole, al mattino, è abbastanza nitida e si sovrappone alla prima linea oraria, si è completata la prima ora temporaria e via di seguito. Gli orologi solari hanno indicato principalmente le ore dette “naturali”, dovute alla semplice suddivisione del giorno e della notte in dodici parti uguali indipendentemente dalle stagioni. Tale sistema orario, per quanto è dato conoscere, potrebbe essere stato in uso forse già ai tempi dei Sumeri.
orologio egiziano
Nell’antico Egitto (circa 1000 a.C.) già si usavano orologi portatili che, per semplicità e comodità, erano solo un mezzo orologio. Infatti per poter leggere le ore pomeridiane dovevano essere ruotati di 180 gradi.
L’astronomo macedone Andronico di Cirro intorno alla prima metà del I secolo a.C. fece costruire al mercato di Atene una torre con pianta ottagonale detta Holorogion. Contiene un meccanismo a clessidra che rappresenta le 24 ore, la stagione dell’anno oltre a date e periodi astrologici. Ogni facciata della torre individua la direzione di uno degli otto venti principali, da cui il nome attuale “torre dei venti”.
torre dei venti