“Storia di goccia e fiocco” di Pierdomenico Baccalario, Alessandro Gatti, Simona Mulazzani, Il Castoro

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

Quante volte mi sono soffermata a riflettere sulla magia dell’incontro.
Le nostre vite, osservate dal nostro unico e personale punto di vista, paiono avere un andamento lineare, uniforme. Se invece fossimo in grado di elevarci ad un livello superiore, a mirarle dall’alto, apparirebbero come tante spirali impazzire, andirivieni buffi che, chissà perché, finiscono ogni tanto per cozzare l’uno con gli altri dando vita a quelli che poi chiamiamo amori, amicizie, conoscenze, i quali, successivamente, hanno il potere di deviare i nostri percorsi e condizionarli per sempre.

Chiamiamolo caso, chiamiamolo destino, o fortuna, o fato…ma come non incantarci di fronte al miracolo dell’incontro? Soprattutto quando avviene tra universi distanti e differenti che – eppure! – si rivelano armoniosi e compatibili?

Magia, miracolo e poesia. Come quella che si ritrova nell’incantevole albo pubblicato dalla casa editrice Il Castoro: “Storia di goccia e fiocco”, che poi, ribaltando il libro in modo da rendere la quarta prima di copertina, diviene “Storia di fiocco e goccia”, in un gioco che già prima della lettura suggerisce che saranno due le strade da seguire in attesa che convergano in un momento comune di felicità.

Lo ammetto: prima ancora di addentrarmi nel testo di Gatti e Baccalario, fine e delicato, nelle suggestioni della storia, prima ancora di spingermi fino alle riflessioni che ne possono scaturire, prima di lasciarmi invadere da un senso di tenerezza, romanticismo ed equilibrio, sono state le straordinarie illustrazioni di Simona Mulazzani e la raffinatissima cartotecnica dell’albo, fatta da preziosi e cesellati intagli e da eleganti giochi di vedo-e-non-vedo che anticipano e poi si aprono su coloratissimi e gioiosi affreschi, ad avermi lasciata conquistata e stupefatta.

Da un lato e dall’altro tavole ampie e luminose, morbide, piene e vivaci che invitano gli occhi a bearsi dell’insieme e poi indugiare con la stessa soddisfazione sul dettaglio, cariche in ogni sfumatura di intensità e lievità.

Aiutate dal gran formato che conferisce un’aria di tutto rispetto e lascia il giusto respiro agli splendidi disegni, la grazia e la ricchezza dell’albo risaltano tanto da intimidire quasi il lettore che si concede uno sfogliare delicato, attento, carezzevole, prestando la giusta cura ad un oggetto che indubbiamente la merita.

Ed ecco che i racconti della goccia e del fiocco leggiadramente di rivelano. Non importa da quale storia si cominci, entrambe – si capisce – vengono da lontano, da un passato di altri eventi e desideri, di aspirazioni e speranze per il futuro.

Fiocco di neve si muove su una nuvola e vede il mondo dall’alto. Sogna di staccarsi e cadere volteggiando sulla terra, magari sulle assi legnose di una barca per viaggiare ancora, oppure accanto al tendone di una circo variopinto per divertirsi con clown e domatori. O, ancora, in un parco giochi animato dal vociare allegro dei bambini.

Goccia d’inchiostro riposa invece nella sua boccetta scura e spera che arrivi presto il suo turno di partecipare ad uno dei bellissimi disegni dell’illustratore. Potrebbe essere parte di un fiore, oppure degli animali che popolano il bosco. O annerire le iridi degli occhi di un intenso ritratto.

Ma per entrambi – come spesso accade a tanti di noi – la possibilità in agguato è quella non prevista, non immaginata…

E mentre un vento birichino fa volare goccia fuori dalla finestra e i turbini atmosferici fanno sì che fiocco cada esattamente in quell’attimo e non in un altro, ecco che si realizza: l’unica combinazione tra milioni che porta all’incontro, al riconoscimento, all’abbraccio…alla felicità!

Si aprono ad ali le doppie pagine centrali dell’albo e diventano quadruple, esplodono bianche e nere come fossero l’ardesia graffiata di gesso di una lavagna sulla quale si disegnano le due vite e quelle stesse poi si mescolano per raccontarsi i propri mondi e aprirne di nuovi.

Cosa accadrà dopo il centro del libro non si sa, sta al lettore immaginarlo.
Fiocco bianco, freddo e intricato, e goccia nera, lucida ed elegante, hanno sicuramente iniziato la loro strada e a me piace pensare che non si esaurisca con la caduta ma che abbia in sé la forza del volo.

Un albo che più che raccontare dell’amore, parla dell’incontro.
Ferma, in un’istantanea suggestiva e calzante, ma allo stesso tempo delicatissima e lieve, tutto il mistero che si nasconde nel trovarsi.
Ma anche sottolinea, a saper leggere tra le righe, che c’è fortuna ma anche abilità nel trovarsi. Nel saper cogliere l’attimo che la vita a volte offre, nell’essere in grado di sfruttare le immense possibilità dell’imprevisto per estrarvi la chiave di volta del proprio destino.

Pare tutto così semplice, come se ogni forza della natura non fosse lì altro che per creare quella coppia… Eppure fiocco chiede “posso?” e goccia risponde “sì”. Eppure fiocco e goccia si vedono e si riconoscono, eppure sanno incantarsi e stupirsi della reciproca bellezza e diversità, eppure sanno abbracciarsi nella frazione di un secondo e fermare in aria la propria caduta per avvicinarsi all’altro.
Insomma: può poco il fato se la volontà non collabora. E può poco il sogno senza la capacità poi di coglierlo nella realtà che il quotidiano offre.

Non so a voi, ma a me pare una chiave di lettura potentissima questa, e anche meravigliosamente carica di ottimismo, gioia e possibilità. Per grandi come per piccini.

(età consigliata: dai 4 anni)

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