Buongiorno a tutti amici ed amiche books addicted (o meno)!
Oggi vorrei portarvi nella meravigliosa città di New York, in un'epoca per noi lontana, dove le auto erano privilegio di pochi ed i cavalli normale mezzo di locomozione. Pensate al suo profilo coperto dalla neve, alle luci che riflettono come piccole stelle, sul suo manto bianco e candido..
Oggi vorrei portarvi al cinema: ecco l'ultimo film visto della Fenice, Storia d'Inverno di Akiva Goldsman!
Storia d'inverno è la trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Mark Helprin. Il film racconta una romantica storia d'amore in cui i destini dei protagonisti s'incrociano, tra passato e presente, sullo sfondo della New York del 1916 e di quella dei giorni nostri. Tutto ha inizio quanto Peter Lake, ladro di professione, durante un tentativo di rapina in una villa, si imbatte nella bellissima Beverly Penn, figlia del ricco proprietario dell'abitazione. Per entrambi è un colpo di fulmine, ma Beverly è afflitta da una malattia incurabile e come se ciò non bastasse, a contrastare il loro amore ci si mette anche un pericoloso gangster che ha un conto in sospeso con Peter ed è deciso a liberarsi di lui una volta per tutte.
Dal punto di vista strettamente visivo e di scorrevolezza della storia così come posta dal regista, Akiva Goldsman, ho faticato - almeno inizialmente - a seguire le vicende. Passato e futuro, situazioni che si compiono troppo velocemente, eventi che soffrono di poco approfondimento e che ti costringono a riempire qualche "vuoto" con la tua immaginazione: non avendo letto il libro ho faticato a seguire la trama in alcuni punti. Soprattutto inizialmente, quando ancora gli elementi per comprendere e seguire la storia erano troppo pochi. Entrare nella trama, quindi, è risultato in principio, complicato: se ci fosse stato un approfondimento ed una spiegazione più esauriente del background dei personaggi e dei legami già esistenti, sarebbe risultato sicuramente un film più "pieno", una pellicola in grado di reggersi sulle sue stesse gambe. Ho trovato, tra l'altro, poco convincente il simpaticissimo Will Smith nei panni del giudice/Lucifero: poco terrificante, quasi divertente fino al momento in cui non palesa due belle file di denti a sciabola. Insomma: un signore delle tenebre più misteriose e terrificante avrebbe soddisfatto maggiormente le mie aspettative, rendendolo più conforme al personaggio stesso.
A rimanermi più impressa - facendomi decidere di leggere il libro di Mark Helprin-, la storia d'amore tra il ladro Peter Lake e la giovane Beverly: un amore che copre un secolo, talmente potente da cambiare l'esistenza di un uomo, spingendolo a cercare nel tempo e nella memoria, il senso della propria esistenza, la "missione" affidatagli al momento della nascita. Un sentimento ostacolato dal demoniaco odio di chi vuole la distruzione di ogni miracolo e l'annientamento della speranza. Un amore conclusosi troppo in fretta ma, per questo, non meno forte ed intenso. Un rapporto sentimentale, quello tra i due protagonisti, in grado oscurare qualche lacuna "narrativa" proveniente dalla regia.
Un film sicuramente romantico, quindi, una storia che pare scritta per chi non ha ancora perso la speranza e la fiducia nell'amore (quello vero, in grado di distruggere il tempo e superare ogni barriera).
Che dirvi amici: dal punto di vista della storia ed in riferimento alla sua parte più romantica, ho davvero apprezzato questo film. La capacità narrativa, però, di Goldsman, ha lasciato un tantino a desiderare.
Voto: 4 mele (meno, meno!)