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Storia di lotte contadine: le occupazioni dell’Arneo

Creato il 25 aprile 2015 da Allocco @allocco_info

- di Giacomo Pagone (@GiacomoPagone) -

Ritornate recentemente sulla cresta dell'onda mediatica per il caso Xylella, le campagne salentine già in passato erano balzate agli onori della cronaca per un'altra lotta, quella per la concessione dei terreni ai mezzadri.

Stiamo parlando dell'occupazione delle terre dell'Arneo, che i contadini salentini misero in atto tra il 1944 e il 1951. Lo scenario politico e sociale del periodo è noto a tutti, la disoccupazione raggiungeva picchi altissimi nelle campagne. L'Arneo è un vasto territorio di 42.000 ettari che si estende nella zona nord occidentale della provincia di Lecce. In quegli anni più della metà di quel brullo territorio era di proprietà di pochi ricchi latifondisti (28.000 ettari erano del Barone Achille Tamborrino). I contadini, supportati dalle Leghe contadine, dalla CGIL e dei partiti di sinistra, occuparono le terre, dividendole tra loro.

La repressione del governo fu dura e spropositata: su ordine dell'allora Ministro degli Interni Mario Scelba, polizia e carabinieri sedarono le rivolte. Ciò che rimase alla storia come simbolo delle occupazioni dell'Arneo fu un gesto di brutale violenza perpetrato dalle forze dell'ordine nei confronti dei contadini: mentre i braccianti venivano messi in fuga dal lancio di lacrimogeni, le autorità bruciarono loro le biciclette, unico mezzo che avevano per viaggiare tra i campi a cercar lavoro.

Il processo che seguì le occupazioni coinvolse circa sessanta persone tra contadini e sindacalisti, terminando con alcune pene simboliche, dando di fatto ragione agli occupanti e permettendo l'apertura di un dibattito sulla legittimità dei latifondi.

A più di sessant'anni da questi eventi, ritornano le parole del poeta salentino Vittorio Bodini, per il quale " L'Arneo è un grosso bubbone sull'incrocio delle tre province che formano il Salento: Lecce, Brindisi e Taranto. Ma dei 42.000 ettari che occupa e che sottrae alla vita dele popolazioni, la parte maggiore, e per disgrazia la più deserta, la più ispida e priva d'acqua, di comunicazioni e di ogni altro segno umano che non siano i cartelli di caccia riservata, rientra nella provincia di Lecce [...]" ("L'aeroplano fa la guerra ai contadini").

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