Nato in Cile nel 1949, Sepúlveda ha lasciato il suo Paese al termine di un’intensa stagione di attività politica, conclusasi drammaticamente con l’incarcerazione da parte del regime del generale Pinochet. Ha viaggiato a lungo in America Latina e poi nel resto del mondo, anche al seguito degli equipaggi di Greenpeace. Dopo aver risieduto ad Amburgo e a Parigi, vive attualmente in Spagna, nelle Asturie.
Autore di libri di poesia, «radioromanzi» e racconti, ha conquistato la scena letteraria con il suo primo romanzo, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, apparso per la prima volta in Spagna nel 1989, e in Italia nel 1993. Amatissimo dal suo pubblico, e in particolare dai lettori italiani, ha pubblicato da allora numerosi altri romanzi, raccolte di racconti e libri di viaggio, tra i quali spicca la Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, uno dei libri più letti degli ultimi anni.
Autore: Luis Sepúlveda
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Edito da: Guanda (Collana: Narratori della Fenice)
Prezzo: 10,00 €
Genere: Narrativa
Pagine: 86 p.
Voto:
Trama: Monaco. Max è cresciuto insieme al suo gatto Mix. È un legame profondo, quasi simbiotico. Max, raggiunta l’indipendenza dalla casa paterna, va a vivere da solo, portandosi dietro l’amato gatto. Il suo lavoro, purtroppo, lo porta spesso fuori casa e Mix, che sta invecchiando e sta perdendo la vista, è costretto a passare lunghe giornate in solitudine. Ma un giorno sente provenire dei rumori dalla dispensa di casa e intuisce che lì si nasconde un topo… Un’altra grande storia di amicizia nella differenza, questa è la magia di Luis Sepúlveda.
Recensione
di Debora
Un amico si prende cura della libertà dell’altro
Salta subito all’occhio la bellissima edizione cartonata dura di Guanda, di un vistoso colore vivace che emana positività.
Fin dalle prime pagine questa splendida favola fa nascere il sorriso. Il gatto protagonista della storia e il bambino, in fondo, non sono così diversi come potrebbe sembrare; hanno, per esempio, le stesse paure (come scendere da un albero, una volta saliti in cima) ma soprattutto tengono molto l’uno all’altro. Crescono assieme e condividono il piacere di starsene vicini, semplicemente, senza fare nulla di speciale.
Esilarante l’incontro del gatto Mix con il topo, altro personaggio principale della storia, che ha la caratteristica di essere un furbo e chiacchierone roditore. Mix, diventato ormai cieco, si fa raccontare dal topo, ribattezzato Mex, ciò che vede dalla finestra. È un amico e offre al gatto quello che a lui manca e gli dà quindi la possibilità di assaporare la vita sui tetti anche se cieco.
Dato l’inizio, con la presenza dell’umano Max, pensavo di trovare anche lui fino alla fine; invece è il topo che fa da padrone in questa dolcissima favola. Il topolino Mex è quello che cattura di più l’attenzione e la simpatia del lettore, e forse è il personaggio che io ho amato di più. Forse, come nelle fiabe una volta – mi viene in mente ad esempio “I musicanti di Brema” dei fratelli Grimm – l’uomo non viene visto come il protagonista positivo ma quasi come un antagonista. Sepúlveda, da una parte, vuole farci intendere che alla fine la migliore amicizia, quella priva di interessi, non ci può essere con un umano perché è troppo egoista. In particolare, il legame fra l’animale e il padrone è molto stretto quando Mix e Max sono piccoli; ma poi, man mano che il gatto invecchia, anche il loro legame si affievolisce. Max non è abbastanza per il gatto Mix, che trova nel topo l’amico per eccellenza. Certo, questa negatività non è estremizzata come nella fiaba dei fratelli Grimm, dove gli uomini hanno tutti i possibili difetti e gli animali si coalizzano contro di essi. Anche in Sepulveda il legame tra il padrone e il gatto tende a scemare quando quest’ultimo invecchia, ma comunque i due non diventano mai nemici.
Sicuramente avrete notato la simpatica scelta di dare ai personaggi dei nomi praticamente identici tra loro: Mix, Max e Mex. Questa scelta forse sta proprio ad indicare la continuità tra i protagonisti, un legame che continua nonostante il mettersi da parte dell’umano.
Quanto allo stile, la scrittura è semplice, lineare con frasi brevi e con un non so che di poetico.
La storia, come si legge dalla trama, è ambientata a Monaco, anche se tutto è abbastanza statico e l’azione si svolge tra le mura domestiche o sul tetto della casa dove abitano i due amici.
Certo, ognuno di noi potrà cogliere diverse sfumature in questa deliziosa storia, ma sta di fatto che parla principalmente dell’amicizia e di come essa possa nascere anche tra esseri diversi che naturalmente si darebbero la caccia.
Questo è un libro per grandi e piccini e a mio parere sarebbe un bellissimo regalo da mettere sotto l’albero o da far ricevere proprio ad un caro amico.
Il prezzo forse è un po’ elevato per un libro per ragazzi così poco voluminoso. L’edizione è molto curata, con immagini che accompagnano il lettore per tutto il libro; ma sono pur sempre 86 pagine e si leggono in un attimo. D’altro canto, il libro è pensato anche per i bambini e quindi non si può criticare troppo questo aspetto.
Davvero carino ed incisivo anche il booktrailer, che potete gustarvi prima della lettura del libro.