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Sat, 22 Mar 2014 20:42:04 GMT
Sat, 22 Mar 2014 20:42:04 GMT
Markus Zusak
“Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli.” Cit. Josif Brodskij
Nella Germania nazista del 1939 venivano commessi entrambi i crimini. I nazisti, coloro che decidevano chi dovesse vivere, chi dovesse morire, avevano annullato in ogni uomo quella voglia di aprire gli occhi al mattino, quel desiderio di continuare a vivere.
Ma in quel luogo che in qualche modo celebra la morte, accanto alla tomba del fratello più piccolo, Liesel Meminger trova ciò che rende ancora la vita degna di essere vissuta. Un segreto da custodire, un oggetto da nascondere, pagine dietro le quali trovare quella forza portata via perchè l’unica colpa era quella di non appartenere alla “razza ariana”.
Eccolo lì. Un libricino forse abbandonato forse dimenticato, un porto sicuro dove la speranza vive ancora. Liesel lo raccoglie, lo ruba e lo porta con sè. Eccola lì prova tangibile, tra le sue mani gelate più che dal freddo e dalla nave, da una condizione forse ancora oggi incomprensibile. La prova che le parole, un libro, possono risvegliare l’anima, accarezzarla, farla vibrare.
“Datemi un libro e sopporterò il mondo.”Cit. Giovanni Soriano, Finché c’è vita non c’è speranza, 2010
E’ così che ha inizio la storia di un amore senza limiti ne confini. La storia d’amore e passione che lega la nostra protagonista alle parole, magiche, potenti, forti, che bruciano e sconvolgono l’anima. In quel mondo dove tutto appare senza senso, dove chi comanda non lascia spazio per comprendere e capire, Leisel sente di avere ancora qualcosa a cui aggrapparsi.
Grazie al padre adottivo che le insegna a leggere, la nostra coraggiosa piccola donna, affronta i roghi nazisti per salvare ciò che resta di vero, puro. Ciò che mai potrà essere cancellato, nemmeno da un fuoco tanto stupido quanto potente. Proprio come solo la mente umana può essere. Qualcuno ha detto che il più crudele di tutti i predatori è proprio l’uomo. Come potremmo mai negarlo dopo esserci immersi in queste pagine che rappresentano pura poesia, puro amore.
La nostra eroina inizia così il suo cammino verso la salvezza. Presto si ritroverà a rubare i libri dalla biblioteca della moglie del sindaco e a intervenire ogni volta ce ne sia uno in pericolo.
Leggendo queste pagine mi sono chiesta se potrei mai vivere così. Guardando il mio bene più prezioso bruciare, ardere con la sola colpa di…portarmi ad interrogarmi sulla vita, sugli uomini, sul mondo. Poi arriva quella domanda. Avrei la forza di combattere come la dolce Leisel? Forse no. Forse…
Ma ogni istante diventa sempre più difficile da affrontare. Ogni minuto che passa, la paura del sopraggiungere di una morte quasi certa avvolge l’animo del lettore. La vita di Leisel diventa sempre più difficile, ma accanto a lei restano quei compagni di viaggio, quegli angeli custodi. E quando la sua famiglia “fittizia” nasconde un ebreo in cantina, il suo mondo diventa sempre più piccolo e, allo stesso tempo, più grande, curioso, forte, pronto ad esplorare, a capire. Ma cosa c’è da capire in un mondo dove chi decide per la vita e la morte di ogni essere vivente è un “uomo” convinto di appartenere ad una “razza” superiore, l’unica che debba essere salvata. La sola che debba portare alla procreazione della specie umana. La razza ariana.
Le parole che scorrono in queste pagine sono una storia d’amore incondizionata verso le parole stesse. Pagine e pagine di puro amore per la salvezza, la forza, la passione che solo i libri possono scaturire. La bambina accumula libri, accumula parole, accumula ricchezza contro l’ignoranza umana. Contro la sua stupidità. Ma, si sa, l’uomo più è stupido più è pericoloso.
Lo scrittore australiano Markus Zusak, già pluripremiato autore di libri per ragazzi, con questo romanzo rivela un talento promettente nella narrativa per adulti.
La rivisitazione cinematografica ha lasciato perplessi molti critici. Ha emozionato e ha lasciato domande irrisolte. Come accade tante volte, c’è chi ha amato l’opera e chi l’ha ritenuta appena sopra la sufficienza. Ma a questo punto credo che sia una sola la realtà da poter affermare. Le parole scritte, le pagine di un libro, entrano nell’anima di ognuno noi come solo pochi film sono e saranno in grado di fare negli anni avvenire.
Storia di una ladra di libri è una vibrante e avvincente storia d’amore che ha per protagonista la letteratura.
“La biblioteca che probabilmente ogni bibliofilo e, in genere, ogni persona colta hanno sognato almeno una volta nella vita di visitare, è la biblioteca virtuale dei libri perduti, quella biblioteca, cioè, fatta con i testi che sono andati distrutti a causa dell’incuria o della stoltezza umana, e di cui ci è rimasto soltanto un titolo, qualche frammento o niente del tutto.”
Giovanni Soriano, Malomondo, 2013
Di Gabriella Monaco