Storia di una ladra di libri, di Markus Zusak

Creato il 28 settembre 2014 da Funicelli
Prima i colori.Poi gli esseri umani.
È così che di solito vedo le cose.O almeno ci provo.
 
*** Un semplice fatto ***Prima o poi morirai.
In tutta sincerità, mi sforzo la faccenda allegramente, anche se, a dispetto delle mie proteste, la maggior parte delle persone trova difficile credermi. Per favore, fidati di me. Posso davvero essere allegra. Posso essere amabile. Affettuosa. Affabil. E queste sono le parole che cominciano per A.
 
Non chiedermi di essere bella: essere bella non è da me.
Facciamoci prendere per mano dalla signora Morte, che, in prima persona, ci racconta la dolce e amara storia della Ladra di libri, Lisiel Meminger: storia raccontata attraverso il libro scritto e abbandonato proprio dalla ragazza.
*** Pagina 1 *** 
Faccio finta di non saperlo, ma so beneche tutto incominciò con il treno e la nevee mio fratello che tossiva.Quel giorno rubai il mio primo libro,un manuale per scavare le tombe,e lo rubai mentre venivo in Himmelstrasse ..
Un romanzo che racconta di un libro, su una ragazzina che amava i libri e li rubava: come avrete capito i libri e le parole hanno un ruolo importante in questa storia.
Una storia che ci porta dentro la Germania degli anni della seconda guerra mondiale, vista con gli occhi dei bambini di un piccolo villaggio vicino Monaco, Molching.
Sono Lisiel Meminger, la bambina adottata dalla famiglia Hubermann, Hans e Rosa, dopo aver perso il fratellino preso dalla signora Morte in un lungo viaggio su un treno.
Sono Rudy Steiner, uno dei figli della famiglia Steiner, che voleva diventare come Jesse Owens.
E poi gli altri ragazzini con cui giocare a pallone sulla Himmelstrasse.
O anche quelli con cui andare a rubare le mele ai contadini nelle campagne.
Perché c'è tanta fame, nonostante siamo nella Germania di Hitler, del Reich millenario che sta sconfiggendo tutti gli eserciti europei.
Perché mentre la ladra di libri, Lisiel, inizia a conoscere la sua nuova famiglia, la Morte deve compiere il suo duro lavoro: raccogliere le anime dei soldati che combattono al fronte.

*** Piccolo ma significativo commento *** 
Nel corso degli anni ho visto tanti giovani che credono di correre gli uni contro gli altri. Non è così. È verso di me che corrono.
Partiamo da Lisie: il suo primo libro lo rubò dai becchini che stavano seppellendo il fratellino. Era il manuale dei necrofori, spiegava cioè come scavare bene una tomba.
Il secondo libro, invece, lo estrasse ancora rovente, da una catasta di libri che i nazisti avevano mandato al rogo («ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri»). Uno si era salvato, “Un'alzata di spalle”. Gli altri li prese, o forse furono lasciati rubare, dalla biblioteca della moglie del sindaco: “L'uomo che fischietta”, “L'uomo che porta i sogni”, “L'ultimo sconosciuto” ..
Sono libri che legge assieme al padre la notte, quando i suoi incubi vengono a trovarla e solo la presenza del buon Hans, l'uomo con la fisarmonica, riesce a tranquillizzarla.

Ma Hans non è solo l'uomo buono, che non trova lavoro perché si è rifiutato di prendere la tessera del partito. Perché una volta ha aiutato un signore ebreo a ripitturare il negozio devastato dalle squadracce con la svastica. Hans Hubermann, oltre ad essere l'uomo che sopporta gli scoppi d'ira della moglie Rosa, è “l'uomo che mantiene le promesse”. Per un vecchio debito con un commilitone della prima guerra, decide di ospitare nella sua cantina un ragazzo ebreo, Max Vandenburg.
È un ex pugile, che lotta coi pugni sulla strada da quando era ragazzino e che la notte sogna di prendere a pugni il fuhrer stesso. E di riuscire pure a piazzargli qualche dritto sul mento.
La vita per la famiglia Hubermann diventa sempre più difficile: non è solo la miseria dovuta alla guerra, al fatto che nessuno da più lavoro ad un paria del partito nazista. Ora c'è un ebreo nascosto in cantina.
Un segreto che non si può rivelare a nessuno, nemmeno a Rudy, il compagno di giochi, il palo mentre la ladra di libri fa il suo lavoro.

Ma anziché diventare più stretto, per Lisiel il mondo all'improvviso si allarga: “entrambi erano approdati in Himmelstrasse in stato di grande turbamento. Entrambi avevano incubi”.
Gli incubi di Max diventano prima un libro di immagini, dipinto nella cantina usando tempera e pennelli e le pagine sbiancate del “Meine kampf”: è la storia dell'uomo che sovrasta.
“Per tutta la vita ho avuto paura degli uomini che mi sovrastano”.
Ma un giorno, Max è costretto ad abbandonare la casa: lascia in regalo a Lisiel un libro, scritto nella notte sempre sulle pagine del libro di Hitler.

E' la storia de “La scuotitrice di parole”:
C'ERA UNA VOLTA uno strano ometto. Aveva preso tre decisioni importanti sulla sua vita:1. Avrebbe portato la riga dei capelli dal lato opposto agli altri.2. Si sarebbe fatto crescere dei curiosi baffetti.3. Un giorno avrebbe dominato il mondo.
L'Europa è devastata dalla guerra: la guerra voluta da Hitler e da quelli che si sono lasciati soggiogare dalle sue parole. Lo strano ometto protagonista della favola per adulti di Max, scritta per Lisiel e per tutti noi. Una storia sul potere della parole, sul potere dei libri.
Un potere devastante, visto che permette le barbarie che ci racconta, direttamente dalla sua voce, la morte nel suo diario. La morte che accglie gli umani, quando è giunto il loro momento.

Diario della morte: il cielo di Colonia 
Sono certa che Lisiel Meminger dormisse sodo quando oltre un migliaio di bombardieri volarono su un luogo noto come Colonia. Per me il risultato furono più o meno cinquecento persone; altre 50000 vagabondavano senza tetto intorno a spettrali cumuli di macerie cercando di capirci qualcosa, a chi appartenessero le rovine delle case distrutte.Cinquecento.Le portavo tra le dita come le valige, oppure me le gettavo sulle spalle; solo i bambini li reggevo tra le braccia. 
Diario della morte: i parigini. 
Le loro anime si alzavano in piedi quando i loro corpi cessavano di cercare le fessure nella porta. Le loro unghie avevano graffiato il legno, e in qualche caso vi si erano piantate dentro con la loro pura forza della disperazione, e i loro spiriti venivano verso di me, tra le mie braccia, e ci arrampicavano fuori di quelle docce, sul tetto e più su ancora, nel respiro sicuro dell'eternità. Non cessavano di rifornirmi: un minuto dopo l'altro, una doccia dopo l'altra.Non dimenticherò mai il primo giorno ad Auschwitz, la prima volta a Mauthausen. In quel posto, mentre il tempo si consumava, ne raccolsi anche sul fondo del grande baratro ...
Ma la parole hanno anche una forza positiva, perché proteggono dalla brutalità del mondo che è fuori, perché proteggono il mondo, le persone care e il loro ricordo.
È con le parole lette dai suoi libri che Lisiel infatti riesce a tranquillizzare i vicini stretti in un rifugio sotterraneo, durante un bombardamento.
È con le parole che Lisiel riesce a descrivere il cielo all'ebreo nascosto. E saranno proprio le parole scritte che la salveranno dalle bombe.


Storia di una ladra di libri è un racconto allo stesso tempo delicato e potente, intenso e semplice, come le storie di amore e amicizia dei ragazzi che corrono e giocano nella Himmelstrasse. Come la dolcezza infinita dei genitori adottivi, sia Hans che Rosa (“un armadio con il cappotto” la prima impressione della piccola Lisiel). Dove la Morte accompagna il lettore ad ogni passo, anche anticipando alcuni destini prima che sia il loro tempo. Ma non è cattiva la morte. Siamo noi che le forniamo sempre nuovo lavoro, con la nostra stupidità, col nostro odio, con questi uomini ridicoli coi baffetti strani.
Le sue ultime parole:

Avrei voluto dire tante cose alla ladra di libri, parlarle della bellezza e della brutalità. Ma che cos'altro avrei potuto dire, che lei già non sapesse? Volevo spiegarle che da sempre mi capita di sovrastimare o sottostimare il genere umano .. di rado mi limito a stimarlo.
Volevo domandarle come potesse una medesima cosa essere terribile e splendida allo stesso tempo, e le sue parole dure e sublimi insieme.Nulla di tutto ciò mi uscì dalla bocca. Riuscii solamente a volgermi verso Liesel Meminger, per confidarle l'unica verità che conosco davvero. La dissi alla alla ladra di libri, e adesso la ripeto a te.
 
*** Ultima postilla *** Della vostra narratrice 
Sono perseguitata dagli esseri umani
La scheda del libro sul sito di Sperling
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