Storia minima di un apprendista paesologo

Creato il 23 novembre 2014 da Trame In Divenire @trameindivenire

L'identità
In cuor mio mi sento un paesologo ma vivo in campagna, sulle colline della bassa murgia, fuori dal borgo, fra trulli e casine, tra pietra e calce. Fuori dal recinto della città sento le stagioni e la natura sulla pelle, in tutti i suoi cromatismi, in tutta la loro ricchezza.
Laureto è sin dalla mia infanzia il mio luogo, la mia identità, il mio carattere, a quattro stagioni. Qui ci sono le mie radici, quelle naturali e quelle spirituali, che poi sono un tutt'uno e le une non esistono senza le altre. Ho provato più volte a partire, a spostarmi anche per poche miglia, ma non c'è verso. Qui la vita e la libertà sono un altra cosa, tutto è più ricco, completo, senti il profumo dell'assoluto: una liberazione. Nonostante la civiltà.

Michelina la lattara
Qui un tempo c'era Michelina la lattara e tutte le mattina passava dai trulli di nonna, per lasciare la bottiglia del latte appena munto. Andava in giro per le contrade con il suo Garelli-tre-marce e il bidone del latte, u' zirr, tenuto stretto tra le gambe. La sentivamo già da lontano, ancor prima che arrivasse. Poi quando pioveva o quando d'inverno il clima era più rigido del solito, lasciava il Garelli per servirsi dell'Ape 50 del marito. E con lei l'odore del latte e della stalla che tutti a Laureto conoscevamo, grandi e piccini. E le sue due mucche, le pecore, le galline e le uova. E com'erano buone le uova bevute al mattino, un foro in testa e l'altro sotto, e giù tutto d'un fiato.

Svanimenti e memoria
Fino a quando il progresso ha fatto a meno di lei e del suo latte, della gioia delle contrade, del canto del gallo, dell'odore della sua stalla e delle uova. Restano appena le casine pietra e calce e la memoria. Non corrono più i ragazzini, non corre più il pallone e le grazzielle. Corrono le auto, le moto di grossa cilindrata. Scorrazzano i miei cani e quelli del vicino, a rincorrersi a festa tra i tramezzi. Resto io e il mio andare a cicorielle tra gli allori, ulivi lecci, pini, lentischi e querce, mentre i cani liberi se la spassano. Resta la campagna, il bar del monte, la villetta e due orrendi ripetitori. Ed come ci fosse una guerra. Onde elettromagnetiche vs natura. Avanza il progresso e il cemento armato. Noi e la campagna, contra questa falsa civiltà.


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