Storia (personale) di un must have invernale: la pelliccia ARSENALE CREATIVO
Provengo da una famiglia di stampo piuttosto religioso e chi come me ha trascorso le mattinate domenicali della propria infanzia alla messa delle 10.15, sa bene che durante l’inverno, il dress code delle signore che hanno passato i 45 anni includeva una gigantesca pelliccia. Ovviamente all’epoca (parlo delle mie memorie infantili di 15 anni fa, ma probabilmente per molte signore è ancora così) la pelliccia doveva assolutamente essere vera, per le più fortunate in visone, ed è per questo che era così speciale da costituire il pezzo chiave del vestito da festa della domenica. Anche mia madre possedeva una di queste cose enormi, fatta di pelo di volpe bianca, il che mi metteva molta tristezza pensando alle povere bestiole, ma che mi faceva anche molto ridere in quanto mia madre è piuttosto bassa, e trattandosi di una pelliccia comprata negli anni 80, potete solo immaginare le dimesioni mastodontiche delle spalline. Fondamentalmente andava in giro senza collo, coperta di pelo fino alle ginocchia. Devo però anche dire che indossava la pelliccia bianca con degli stivali al ginocchio color taupe, rossetto rosso e uno splendido cappello rosso: tutto molto Crudelia Demon, il che per me è un complimento visto che Crudelia è il personaggio Disney con più stile di tutti.
Una storia per dire che, fino a quest’anno, la mia idea di pelliccia era più o meno questa qua:
Io davvero non so come e perchè una donna debba indossare un affare del genere. Lo trovo orrendo, e non solo perchè non acquisterei mai pelliccia vera, ma anche perchè, essendo il tipo di persona che si offende ad essere chiamata SIGNORA (oltraggio incomparabile) sembrare un’ottantenne non è di mio interesse. Negli ultimi anni, tuttavia, ho notato un numero crescente di ragazze indossare delle versioni più corte, più fake e più contemporanee, così ho iniziato ad accettare l’idea di una pelliccia addosso ad una donna non ancora in menopausa, benché ancora fermamente convinta che non l’avrei MAI indossata. Perché diciamolo, la pelliccia è uno dei capi più pericolosi di un guardaroba: se non sei una modella, il rischio di sembrare lo Yeti è estremamente alto.
Ma quest’anno qualcosa è cambiato. Innanzitutto, la pelliccia sintetica è uno dei pezzi chiave della stagione, specialmente se corta e abbinata a pantaloni di pelle o skinny jeans e stivaletti per uno stile un po’ rock. Se il tempo lo permette (ovvero: se non nevica) a me piace molto indossare gli occhiali da sole in inverno, e credo che completino il look perfettamente. Non indosserei troppi gioielli – veri o patacche di H&M che siano – per evitare che l’insieme sia “russa pacchiana che viene a Venezia e fa lo spesone del sabato da Fendi” e per la stessa ragione, idosserei una borsa semplice, magari una tracolla che è un altro trend della stagione.
A proposito di Russia, vivrò a Mosca per qualche mese e questo significa dover fronteggiare un freddo indicibile. Dato che DETESTO i piumini e che i cappotti sono troppo sottili, ho deciso di armarmi di pelliccia. Il primo tentativo è stato recuperare la pelliccia di mia madre, ma il risultato è stato molto vicino all’amorevole creatura che potete ammirare in alto (sì, quella a destra) così alla fine ne ho comprata una nuova, esattamente uguale a questa qui:
via The ViewFinder
E sì, ho comprato anche una tracolla, giusto perchè sono una fashion blogger senza volontà e senz’anima.
Potete trovare una moodboard a tema sul nostro profilo Pinterest che ho creato prima dell’acquisto, con diversi modelli e colori, così se qualcuna di voi medita sull’idea di comprare una pelliccia ma ha paura dell’effetto Yeti, può farsi un’idea di come indossarla e di quale colore le si addice meglio.
Oh, non c’entra assolutamente niente, ma ad un certo punto ho avuto questo flash di Jennifer prima di Pitbull e ho avuto un momento 2005 su Spotify:
Storia (personale) di un must have invernale: la pelliccia ARSENALE CREATIVO