Mi affaccio dalla porta e vedo una signora anziana che tenta di salire gli scalini del Polibus. Scendo per aiutarla, lei mi dice che ha un braccio infortunato, non riesce a fare forza per aggrapparsi al corrimano. Pian piano saliamo insieme.
“Mi chiamo A., sono di Napoli ma vivo qui a Castel Volturno da tanti anni”.
Capelli biondi con tre bigodini, le rughe sul viso che formano un sottile ricamo, occhi vivaci ed espressivi, mani affusolate da pianista punteggiate da macchie marrone che testimoniano la sua età, all’anulare sinistro un anello antico.
Mi colpisce la sua determinazione: quando il nostro medico le chiede se in passato ha avuto problemi di salute lei risponde con sicurezza: “No, sono sempre stata bene”.
“Qual è il motivo per cui è venuta?”
“Vorrei controllare la pressione, sa alla mia età…”
“Quanti anni ha, signora?”
Ci pensa, sembra stia contando: “settantanove, dico sempre ottanta per far prima, ma a voi dico la verità! Oggi non mi sono sentita bene, abito qui vicino e vi vedo sempre. Mi sono detta provo ad andare, forse possono fare qualcosa per me”.
Poi inizia a parlare degli interventi che ha avuto alla gamba, al braccio, della terapia antipertensiva che assume da tempo, degli altri piccoli disturbi. Ora vive da sola col suo cane, portandolo fuori è caduta fratturandosi la spalla: “Da allora non riesco più a muoverlo bene, mi fa male quando lo sforzo”.
Le provo la pressione lentamente, per non interrompere il suo racconto pieno di espressioni dialettali. Mi parla quasi senza interruzioni, come fossimo vecchi amici, il tempo scorre, lei chiede consigli al medico e quando si sente rassicurata ci ringrazia dicendoci che parlerà con una sua amica per farla venire sul Polibus.
L’accompagno aiutandola a scendere, A. ringrazia ancora sorridendo. “La prossima volta che vengo mi metto la dentiera!”. Mi ricorda mia nonna, a quei tempi la dentiera era un lusso che non tutti potevano permettersi.
Un altro incontro, un’altra storia di solitudine. È anche per A. e per tutte le persone come lei che siamo qui a Castel Volturno.
- Fernanda, infermiera di EMERGENCY sull’ambulatorio mobile a Castel Volturno -