Una serie di capolavori tra dipinti e reperti archeologici, oggetto di furti e scavi clandestini, recuperati dopo rocambolesche vicende dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, sono i protagonisti della mostra La memoria ritrovata. Dai bronzetti nuragici a Van Gogh passando per Raffaello.
Tra queste, nella Sala Taramelli, Il Giardiniere di van Gogh, sottratto nel 1998 dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma e ritrovato poche settimane dopo; il San Giovanni Battista del Guercino rientrato alla Pinacoteca Capitolina un anno dopo il suo furto, mentre sono dovuti trascorrere quarant’anni per individuare Frutta su un tavolo di Gauguin e Donna con due poltrone di Bonnard, sottratte da una abitazione privata a Londra nel 1970 per poi essere abbandonate su un treno diretto a Torino. Subito recuperate e messe all’asta, sono state vendute per 45mila lire a un operaio della Fiat, mentre il piccolo olio su rame di Lelio Orsi, Leda e il cigno, è stato battuto all’asta nel 2008 da Sotheby’s a New York per oltre 1 milione di dollari.
A una nutrita rappresentanza di bronzetti legati all’ambito votivo, con figure di offerenti, e a quello militare, con personaggi in tenuta da guerra, si accostano navicelle, armi e animali.
Procedendo nella sala voltata sono visibili una serie di eccezionali esemplari di produzioni vascolari a figure rosse, datati tra il V e il IV secolo a.C., e una sezione riservata all’età romana, che annovera alcuni lacerti di affreschi parietali, due cariatidi e lucerne di vario genere. E ancora una lastra tombale d’epoca medievale e una serie di tavole a fondo oro provenienti dall’area toscana del XIV secolo, tra cui il magnifico olio di Lorenzo Monaco, Madonna col Bambino in trono fra Santi