Storie di tesori ritrovati

Creato il 20 agosto 2015 da Robertavanali @roberta_vanali

Una serie di capolavori tra dipinti e reperti archeologici, oggetto di furti e scavi clandestini, recuperati dopo rocambolesche vicende dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, sono i protagonisti della mostra La memoria ritrovata. Dai bronzetti nuragici a Van Gogh passando per Raffaello.


 STORIE DI FURTI E RITROVAMENTI

Trafugata il 6 febbraio 1975 dal Palazzo Ducale di Urbino e recuperata poco più di anno dopo a Locarno, La Muta di Raffaello è il pezzo forte della mostra allestita nello Spazio delle ex Carceri di San Pancrazio, che riunisce un centinaio di capolavori rinvenuti dai Carabinieri Comando Tutela Patrimonio Culturale con l’uso di avanzate tecnologie e una banca dati di tutto rispetto.

Tra queste, nella Sala Taramelli, Il Giardiniere di van Gogh, sottratto nel 1998 dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma e ritrovato poche settimane dopo; il San Giovanni Battista del Guercino rientrato alla Pinacoteca Capitolina un anno dopo il suo furto, mentre sono dovuti trascorrere quarant’anni per individuare Frutta su un tavolo di Gauguin e Donna con due poltrone di Bonnard, sottratte da una abitazione privata a Londra nel 1970 per poi essere abbandonate su un treno diretto a Torino. Subito recuperate e messe all’asta, sono state vendute per 45mila lire a un operaio della Fiat, mentre il piccolo olio su rame di Lelio OrsiLeda e il cigno, è stato battuto all’asta nel 2008 da Sotheby’s a New York per oltre 1 milione di dollari.SCAVI CLANDESTINI

Anticipata da una piccola sezione riservata ai falsi, tra cui Le Muse Inquietanti di de Chirico, l’esposizione – purtroppo dotata di un sistema di illuminazione inadatto – prosegue al piano superiore con i reperti di provenienza campana, laziale e isolana che delineano un excursus che dall’VIII secolo a.C. giunge all’epoca romana, passando per l’ultima fase della civiltà nuragica, frutto di scavi clandestini che alimentano il commercio illegale dei beni archeologici.
A una nutrita rappresentanza di bronzetti legati all’ambito votivo, con figure di offerenti, e a quello militare, con personaggi in tenuta da guerra, si accostano navicelle, armi e animali.

Procedendo nella sala voltata sono visibili una serie di eccezionali esemplari di produzioni vascolari a figure rosse, datati tra il V e il IV secolo a.C., e una sezione riservata all’età romana, che annovera alcuni lacerti di affreschi parietali, due cariatidi e lucerne di vario genere. E ancora una lastra tombale d’epoca medievale e una serie di tavole a fondo oro provenienti dall’area toscana del XIV secolo, tra cui il magnifico olio di Lorenzo MonacoMadonna col Bambino in trono fra Santi