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Storie di Vita Vera: a me piace farmi le seghe mentali

Creato il 05 ottobre 2010 da Lazitellaacida

Grazie per le ricette, siete veramente dei tesori. Tra la R. su facebook e i vostri suggerimenti credo e spero che riuscirò a mettere in piedi una cena.
Solo che, come a settembre, a me basta poco per entrare in sbattimento.
Dio quanto vorrei essere come quegli uomini che non pensano se non in medias res cioè fino al momento esatto in cui non si trovano coinvolti in qualcosa. Forse un po' mi piace anche. Sì cazzo, a me piace farmi le seghe mentali. Come disse qualcuno in un commento, noi donne amiamo pensare nei giorni che precedono l'uscita con un uomo tutte le fasi della serata: dal saluto iniziale, al primo casuale contatto fisico, al primo incrocio di sguardi imbarazzati fino al climax del primo bacio.
Ooooh cos'è il primo bacio
!
Tutto il mondo smette di girare in quell'istante. Sotto il portone di casa mia durante i miei primi baci i clacson smettono di suonare, le ambulanze zompettano dalla stazione centrale a corso Buonos Aires pur di non disturbarmi, i vicini fanno finta di niente e non escono e non entrano dal portone. No, in quel momento ci sono solo io, la mia schiena pietrificata, la mia ansia di non saper dove metter le mani, la sensazione di avere il rossetto rovinato e lui, le sue mani, il suo abbraccio e il suo odore.
[A dire il vero qualche clacson c'è stato in passato: quello del mio coinquilino e del suo amico che, vedendomi limonare con un amico della loro compagnia sotto casa, hanno deciso di celebrarlo degnamente con una bella strombazzata di clacson.]
Ecco, adesso io mi ritrovo nella stessa situazione di molte (spero): vorrei non farmi seghe mentali, ma me le faccio. Vorrei non pensare a lui, ma ci penso. E' la classica teoria della soppressione del pensiero: se vi dico di non pensare ad un elefante bianco voi cosa fate?
Taaaac, è lì in mente, disegnato (vorrei farvi notare quante perle di cultura e scienza oggi vi sto regalando. Dev'essere la vita di campagna a stimolarmi le sinapsi...).
Quindi, vorrei non pensare a cosa fare a quella cena, a cosa mettermi, a quanti giorni prima mandargli il messaggino. A cosa fare dopo cena. Perchè lo so, poi magari succede come l'altra volta che ho mosso mezzo mondo per sapere come e cosa cucinare e poi è partito per New York e 'sarà per la prossima volta'. E io ci rimango di merda, no?
Poi con lui le cose sono un filino complicate: ci conosciamo da tanti anni, ma solo come conoscenti, nulla di più. Ci siamo incrociati per caso alla fermata dell'autobus a metà luglio la mattina prima di andare al lavoro e dopo un paio di gg abbiamo deciso di rivederci, a cena, a casa sua. Ha cucinato per me (primo di zucchine e gamberetti e secondo di pesce al cartoccio) e poi siamo usciti a bere qualcosa sui Navigli. Siamo rimasti in giro fino a quando quelli del comune non ci hanno spazzato via dalla strada. Una volta a casa mi ha mandato anche il messaggino post-serata (cosa che non mi succedeva dal 1998).
Fu così che passarono quasi tre mesi, fino a venerdì, quando mi ha chiesto di uscire (venerdì per venerdì, so che dalle Regole non avrei dovuto accettare ma nel momento in cui mi è arrivato il messaggio ero psicologicamente distrutta dal salutare i colleghi e dal portarmi via le ultime cose dalla mia cassettiera) e di unirmi alla sua serata con alcuni suoi amici: una pizza da lui e poi tutti a vedere Inception in un super cinema fuori Milano.
La serata è andata anche bene, non mi trovo male ad essere l'unica donna (si sta da dio, meravigliosamente protette) tanto alla fine basta parlare di canne, di politica (sempre e comunque di sinistra) e di donne...e il gioco è fatto. Nel corso della serata si capiva che tra i 3 cavalieri il mio era uno e quello soltanto: forse anche perchè uno era sposato e l'altro, bhè lo vedevo per la prima volta.
Al cinema niente manina, niente piedino, niente testina (io sono una fan della posizione fetale nelle poltrone del cinema: mi viene automatico anche se sto guardando la tv con la mamma. Mi attacco al braccio come il koala all'albero e appoggio la testa lì. Ah, che benessere!). D'altra parte Inception è un film che se non stai attento non capisci una sega, e anche se stai attento il rischio è che ci capisci poco lo stesso. Due ore di film e poi dritti a casa. Sono stata accompagnata in solitaria per fortuna, senza anche gli altri amici al seguito, tuttavia il problema è che io sono una persona duttile.
Mi spiego: poco fa ho risentito al telefono un mio ex, una specie di ex. Diciamo che tra me e lui non è durata nemmeno il tempo di cambiare stagione alle scarpe, ma siamo rimasti in ottimi rapporti (cosa rara di questi tempi). Ecco, io e lui ci siamo visti e piaciuti una sera. Lui non è uno che, come dire, aspetta. Le cose erano piuttosto chiare fin dall'istante in cui ci siamo presentati per altro. Comunque difronte ad un uomo intraprendente, io mi adeguo. Io vivo di maschere, sopratutto da quando vivo in città. Poi però se ho a che fare con un uomo timido... seeee ciao!
Io mio io si compiace, ci gode di quella lentezza. Non riesco a muovermi, non riesco a parlare, non riesco a fare nulla. Io sono timida: ecco una cosa che in pochi hanno compreso. Io sono una timidona che vive di maschere e spesso queste maschere mi fanno sembrare una stronza, una snob, una che se la tira... Poi però se scambiamo due parole invece si capisce che sono una normalissima cazzona come tante altre!
Quindi ho a che fare con un uomo timido e non capiso se gli piaccio: non c'è stata la mossa del bacio sotto al portone, non c'è stato il contatto fisico casuale, ma c'è da dire che sono mancate le occasioni essendo sempre in mezzo ai suoi amici. E anche quando eravamo da soli... bhè è difficile creare l'atmosfera giusta nel tragitto da casa sua a casa mia (saranno 10 minuti di strada forse).
Adesso mi gioco il tutto e per tutto con quella cena. Ma che sarà, presumibilmente, alla fine della prossima settimana. Solo che qua tra gente che mi dice che è gay (ma so che non è così), gente che mi dice 'ma stai tranquilla' (ma chi se aggggita?) io non capisco su che piano si sono messe le cose con questo qua. Sì, io ho bisogno di etichette, classificazioni, cartelline e archiviazioni. Io devo sapere se gli piaccio.
Non oso pensare cosa succederebbe se leggesse tutto questo.
Sarei finita.
Non escludo la possiblità di tenere online questo pezzo solo per qualche giorno. Oddio mi sto facendo un'altra sega mentale. Ecco lo sapevo....
Storie di Vita Vera: A me piace farmi le seghe mentali


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