Alla continua ricerca della sua strada, il giornalismo digitale è un laboratorio permanente di sperimentazione. C’è un nuovo strumento, ancora in versione preliminare, che coniuga l’approccio tradizionale del cronista alla ricerca delle fonti, con il mare magno di stimoli, informazioni, notizie, curiosità e opinioni che risiedono lontani dai luoghi deputati (agenzie di stampa, PR, comunicati ufficiali, eccetera). Si chiama Storify, intrigante menabò per raccontare storie utilizzando come fonti i social media.
Storify permette di scrivere un articolo integrando notizie, immagini, post, commenti e tweet selezionati nei social network. Non riscrivendo o copiando e incollando i link, come si usa fare, ma trascinando nell’impaginatore ogni singolo elemento selezionato. Insomma, un modo nuovo per usare le fonti, citandole correttamente ed esaltandone il ruolo. E’ il lavoro che giornalisti digitali e blogger fanno già , quando nei loro articoli citano e linkano brani altrui, solo che Storify permette di farlo meglio.
Scrivono gli autori  - Burt Herman, Xavier Damman e i loro collaboratori –  che Storify libera i giornalisti dalle incombenze più noiose, cioè tagliare e incollare il testo, scaricare e poi ricaricare le foto, mettere i link alle fonti originali, tentare di formattare il tutto per dare un aspetto gradevole all’articolo…
Storify invece conserva attributi e metadati di ogni elemento. Basta un clic per notificare a tutte le fonti che c’è una citazione che le riguarda…
Quando la storia è completata, si può linkare nei social network, oppure copiare il codice embed e metterlo su qualsiasi sito, così come si fa con un video di YouTube.
Geniale. Speriamo che Storify superi al più presto la fase sperimentale.
Storify demo from Burt Herman on Vimeo.
This is how Storify works!
Fonti: LSDI, Journalismes.info