Story Review: Into the Wild (2007)

Creato il 14 febbraio 2012 da Kurtelling

Nel 1997 Jon Krakauer scrive “Nelle terre estreme” un romanzo sulla vita del nomade statunitense Christopher McCandless, elaborato tramite gli scritti del suo diario e i racconti delle persone che l’hanno conosciuto durante il suo viaggio verso l’Alaska. Nel 2007 l’attore, e già regista di altri tre film prima di questo, Sean Penn, dirige un film tratto da questo romanzo, dal titolo Into the wild.

Christopher McCandless, un giovane benestante che, subito dopo la laurea in scienze sociali all’Università Emory nel 1990, dona i suoi risparmi all’Oxfam e abbandona amici e famiglia per sfuggire ad una società consumista e capitalista in cui non riesce più a vivere. La sua inquietudine, in parte dovuta al pessimo rapporto con la famiglia e in parte alle letture di autori anticonformisti come Thoreau e London, lo porta a viaggiare per due anni negli Stati Uniti e nel Messico del nord, con lo pseudonimo Alexander Supertramp.

Into the wild è un gran film, e non potevo trovare un aggettivo più semplice per descriverlo. Sean Penn dimostra per l’ennesima volta il suo grande talento regalandoci un’esperienza unica. Si tratta di “un’esperienza”, e se avete visto il film sapete a cosa mi riferisco.
In breve, il regista ci regala un viaggio unico e ci fa innamorare dell’indole del protagonista, merito forse già del soggetto di Krakauer. Ma come si fa a non innamorarsene?
Into the Wild è un film che colpisce, addolcisce e fa riflettere allo stesso tempo. Non mancano ovviamente paesaggi mozzafiato e scorci fotografici ipnotizzanti. Con una colonna sonora principalmente country, dai testi strettamente legati allo svolgimento della storia. Il cast si fa sentire allo stesso modo, una Catherine Keener meravigliosa, un promettente Emile Hirsch che dimostra il talento di cui dispone, e poi un Hal Holbrook nominato all’Oscar per questa interpretazione che commuove come non mai.

In sostanza, Into the wild è un film travolgente e originale, imperdibile per le sue riflessioni esistenziali ed assolutamente interessante per gli amanti della natura. Uno dei migliori road movie degli ultimi dieci anni.
Chi di noi non ha mai pensato di lasciare tutto e partire per un lungo viaggio?
Questo è il primo film recensito che non appartiene ai film della corrente stagione cinematografica. Per quanto questo blog sia ancora in fase di crescita, dedicare uno spazio anche a film non proprio dell’ultimo momento sembra doveroso, anche per consigliare a chi ancora non l’ha visto, una piccola perla sfuggita.


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