Iscrivendosi, è possibile esplorare tutte le illustrazioni a disposizione, scegliere un set di disegni e in pochi minuti creare una storia pronta da leggere e far leggere. Organizzati per genere e per età, gli artwork sono numerosissimi e appartenenti a stili anche molto diversi.
L’impronta social è piuttosto chiara: ogni elemento può essere ri-postato, commentato, apprezzato (“hearted”). Sia gli artisti che gli “scrittori”, poi, possono essere seguiti, proprio come su Twitter, per ricevere aggiornamenti in tempo reale sulle loro attività su Storybird. Creare la propria storia è facilissimo, divertente, user-friendly, e le possibilità combinatorie sono elevate.
Molto interessante la possibilità di attivare un account “Pro”, con maggiori possibilità di personalizzazione del profilo, e numerosi altri strumenti utili anche a chi volesse utilizzare Storybird in chiave didattica.
I limiti: primo, agli illustratori sono riconosciuti dei diritti d’autore in caso di download di storie che contengono i loro lavori, mentre a chi invece ha elaborato il testo scritto, nulla. Secondo, l’interfaccia potrebbe essere migliorata, in particolar modo per l’esplorazione dei contenuti, a tratti un po’ farraginosa.
L’idea è comunque di quelle che stuzzicano la fantasia. E forse non è un caso, se in circa due anni sono state create già cinque milioni di storie.
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